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Se c’è qualcosa di nuovo, quasi di sicuro è sul web, e spesso quello è ancora un luogo sicuro. E infatti è proprio sulla la rete che Sabina Guzzanti sta portando avanti un nuovo programma satirico.
Si chiama Tg Porco, ha un sito e i socialmedia come alleati, che contribuiscono alla diffusione e censurano la censura che la televisione applica sornionamente, senza editti, semplicemente escludendo alcuni temi, come la satira, soprattutto quella a base d’acido, quella che corrode lo strato superiore. Il solito format televisivo di un Tg viene ribaltato sul web, sigla di copertina tutta rosa, a condurlo una giornalista sui generis che si ritrova suo malgrado a dare persino delle notizie; collegamenti da Montecitorio con giornalisti non pagati e dalla lingua irresistibilmente sciolta. Un sindacato in linea con i tempi moderni, l’Ula, l’Unione Lavoratori Aggratis, davvero conforme alle tendenze del sistema. Ad interpretare ogni personaggio sempre lei, Sabina.
Fa breccia, smaschera il gioco, fa sorridere e anche gemere di consapevolezza  e della generale inconsapevolezza, obbligando ad una domanda: i telegiornali d’informazione compiono davvero il loro dovere?
Scrive la Guzzanti sul suo sito “se guardando la televisione ti senti improvvisamente assalito dal forte dubbio che quel TG ti stia mentendo, sappi che essertene accorto poco prima della completa morte celebrale è un cosa di cui io non mi vanterei. In realtà forse sei già morto ma continui a sognare di essere vivo davanti alla tv, come in un dejavou infinito. Se ascoltando le notizie del tuo telegiornale di fiducia ti assale, ad un tratto,  un senso di fortissima frustrazione perchè non riesci a capire di cosa stia veramente parlando quel servizio, non ti preoccupare… non dipende dal tuo grado di apprendimento, o almeno non solo da quello”.

Al telefono Sabina ci racconta che l’idea gli è venuta a Berlino, provando una maschera, a quel punto ha cominciato a scrivere i testi e a coinvolgere amici ed esperti del web. Ma la sfida più difficile, a questo punto, è trovare i finanziamento per poter proseguire. L’invito a partecipare non si ferma alla sola richiesta di contributo, ma offe qualcosa di molto più interessante eccolo:
AAA cercasi pensatori qualificati che vogliano fare la loro parte per innalzare dello 0,2% il senso critico nel nostro paese”.