#SalTo14 ovvero il Salone del libro di Torino. Appuntamento annuale per ogni genere di lettore o anche solo per chi ama curiosare tra migliaia di libri e assistere a i numerosissimi eventi organizzati per l’occasione.
Tema di questa edizione è “il Bene” in tutte le sue accezioni, ospite internazionale il Vaticano. Dai discorsi di presentazione, alla conferenza stampa dei 15 aprile, sappiamo che sono tutti presenti i marchi editoriali che annualmente occupano la vastissima zona espositiva e che ben il 50% degli editori che hanno visto il loro debutto l’anno scorso hanno oggi un proprio stand. Oltre cinquanta, poi, i nuovi espositori, di cui la maggior parte hanno posto nello spazio “incubatore”, dedicato ai neonati del settore.
Conferenze e presentazioni sono ospitate in trenta sale differenti, tra cui spicca quella bianca (padiglione 3) dedicata per l’occasione a incontri su religione e spiritualità, con una capienza che varia dalle poche decine ai 1900 posti dell’Auditorium.
La novità di quest’anno è il Padiglione 1 interamente dedicato all’editoria indipendente e a tutti i mestieri del libro, dall’autore al libraio, diretta da Giuseppe Culicchia. Tornano invece Lingua Madre e Casa CookBook, dedicata all’editoria enogastronomica, Book to the future, dedicato all’editoria digitale, l’Incubatore e AdaptLab, sull’adattamento dei libri allo schermo.
Informazioni più dettagliate e i programmi,oltre che sul sito (http://www.salonelibro.it ) si possono scaricare anche quest’anno con l’applicazione gratuita per smartphone e tablet, e la novità digitale dell’anno che indirizza il pubblico in modo da fargli raggiungere autori e personaggi in tempo. Le zone wifi sono molte e gratuite, sia per i visitatori comuni che per i giornalisti che hanno sala stampa dedicata.
Proprio riguardo a queste ultime caratteristiche del Salone c’è stata una leggera polemica da parte degli utenti dei social, che nel discorso di presentazione di Ernesto Ferrero (direttore editoriale del Salone) vengono descritti come solitari che gridano inascoltati.
“ Abbiamo bisogno di concretezza anche fisica, gestuale, di contro alle astrazioni di una realtà virtuale che è sempre meno realtà e finisce per isolarci in nuove solitudini. Il mondo dei social network a me sembra un mondo di solitari che gridano nella vana speranza che qualcuno li ascolti, ma non si può chiedere ascolto agli altri se noi per primi non siamo capaci di ascolto.”
Solitari che però inondano abitualmente il Salone e per cui sono state create applicazioni adeguate. Forse una contraddizione, forse comunque un ponte tra un mondo sempre più virtuale e la necessità del
reale può essere gettato attraverso i libri. Speranza che credo sia condivisa anche dai più critici detrattori dei social network.
Tutta la città è coinvolta nelle attività del Salone Off, incontri che potrete trovare seguendo il link …Oltre 500 appuntamenti per tutti i gusti.
L’affluenza si può considerare nella media considerato il giorno infrasettimanale e la visita pomeridiana soprattutto classi elementari, hotel in fibrillazione da mesi per le numerose prenotazioni, servizi appositamente creati anche per gli utenti di [To]Bike e pacchetti speciali ideati da Turismo Torino (Torino+Piemonte Card e i tour Books on the bus: a bordo con gli scrittori) compreso un blog #lamiatorino dove chiunque può scrivere, commentare e condividere.
In attesa di conoscere i dati di affluenza definitivi con la conferenza stampa di lunedì 12 maggio verso sera, l’invito per tutti è quello di godersi almeno un giorno di visita lungo i corridoi, di annotarsi titoli e autori, di acquistare qualche libro e di immergersi totalmente nelle interessantissime officine. I mestieri del libro potrebbero aumentare la nostra voglia di leggere.
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