Salone Internazionale del Libro di Torino
Il tempo della lettura: un tempo per la vita.
Regolare il tempo o renderlo eterno. Immergersi per sfuggirne o lasciarsi rapire dalla potenza evocativa della parola scritta. Formare la propria identità, la propria costruzione morale o ideologica. Leggere, leggere, leggere e poi leggere. Leggere per sognare, attraversare miriadi di mondi fantastici che pesano sul cuore come palle infuocate di gioia e dolore, di speranza e rassegnazione, di paura e di angoscia. Non posso vivere senza libri, dirà Thomas Jefferson, perché la lettura aiuta a vivere, respirare, viaggiare, amare, ritrovare se stessi.
Un libro, qualsiasi libro o quel libro è sempre una realtà molto attraente, alquanto stuzzichevole che intrica il lettore in ogni singola sequenza narrativa per poi perderlo tra le parole e le immagini di un senso o non-senso. Non ha importanza. L’importante è leggere. Talvolta, come afferma Virginia Woolf, il paradiso è questo: leggere continuamente, senza fine. Il corpo ne ha bisogno, come l’anima, lo spirito, la mente, il cuore.
Il Salone Internazionale del Libro di Torino anche quest’anno è diventato una vera e propria fucina di idee. E non c’è stato momento migliore per chiudere gli occhi e immergersi nei meandri delle leggi delle parole e dei suoni, per ascoltare pensatori e scrittori che si sono confrontati con il pubblico, in un crescendo di domande e curiosità, di bisogni condivisi, di emozioni rivelate, di passioni raccontate. Un sogno ininterrotto, un momento magico, un viaggio strepitante attraverso la buona editoria, un incontro etereo ed eterno con molti autori italiani e stranieri, quelli che contano e quelli in erba, tutti accomunati dal gusto della scrittura e dalla passione per la lettura.
144 mila visitatori! Un bilancio sorprendente che descrive la crescente e spettacolare informazione della kermesse torinese.
Disaffezione per la lettura? Dai risultati raggiunti non sembra. Molti i giovani presenti e interessati a scoprire il potenziale divulgativo, incommensurabile della comunicazione editoriale. Tanti, troppi forse gli incontri a tema, tutti invitanti e coinvolgenti. Pezzi unici e singolari, così come il pubblico e le forti emozioni provate. Un modo per valorizzare il patrimonio del sapere, della conoscenza, delle diverse identità culturali, dei tanti valori universali. Un elogio, quello del Salone Internazionale del Libro, al libro stesso. Quel compagno di vita, quell’amico che ci segue da sempre, ovunque andiamo, che dà senso allo scorrere del tempo o al valore della storia.
Ogni libro è un regalo, frutto di una riflessione, di un’emozione, di un crescere insieme. Sprigiona odori,colori, ricordi, personalizza esperienze sensoriali, immagini, sofferenze, consolazioni.
Un omaggio alla lettura, dunque, la grande iniziativa torinese, un omaggio che custodisce le memorie degli uomini e accresce il valore della conoscenza e del cambiamento. Perché ogni libro possiede una qualità intrinseca, inimitabile: dà valore a chi lo legge…
Maria Giovanna Iannizzi