Seeyousound: incombe la V edizione del festival che unisce cinema e musica, prevista dal 25 gennaio al 3 febbraio nella sale del Cinema Massimo. Non solo musical, non solo biopic ma un insieme di produzioni, spesso indipendenti, che esplorano questi temi. La sfida è portare sotto gli occhi di tutti un cinema che ha influito sulla tradizione popolare e quanto il suo impatto, sul comune sentire, sia lontano dall’esaurirsi.
Seeyousound è il festival di cinema a tematica musicale organizzato dall’Associazione Choobamba e, ai blocchi di partenza c’è un nuovo direttore: Carlo Griseri.
Chi è Carlo? Come diavolo sei finito in mezzo a immagini, musica, cinema e racconti?
Sono un giornalista, da anni mi occupo (anche) di monitorare, promuovere, sostenere il cinema a Torino. Avevo saputo dei lavori in corso di una prima, piccola, sperimentale edizione di un nuovo festival dedicato a cinema e musica. Ho contattato lo staff per un’intervista, sperando di poter aiutare Seeyousound a farsi conoscere un po’ di più: sono uscito da quel caffé preso con Maurizio Pisani con l’invito a entrare a far parte dello staff… Avevo sempre seguito i festival come membro della stampa, mi incuriosiva vederne uno “da dentro”.
Negli anni poi i miei compiti sono cresciuti, prima come responsabile dei cortometraggi poi, lo scorso anno, come coordinatore cinematografico dell’intero festival. Ora, con mio grande orgoglio, l’incarico da direttore.
Cosa significa arrivare sul ponte di comando di un Festival che in pochi anni si è imposto sulla scena cittadina raccogliendo interesse e pubblico?
Significa una grande responsabilità! Per mia fortuna conosco bene la “macchina” festival, tutto lo staff e cosa è stato fatto in questi anni. I quattro anni di direzione a cura di Maurizio Pisani, che è passato a guidare il brand-Seeyousound a livello nazionale, sono un precedente che sarà difficile superare! Ma tutti insieme sono convinto ce la potremo fare…
Da un paio di anni Rai 5 con Ghiaccio Bollente, ri-propone documentari musicali, alcuni tratti dalla BBC inglese, cosa ne pensi, ti piacciono, li guardi?
La produzione cinematografica che riguarda la musica ha avuto un incremento pazzesco negli ultimi anni! L’offerta si è arricchita, i film e i documentari interessanti si sono moltiplicati… Il nostro compito è diventato non più solo quello di mostrare i migliori, ma anche quello di cercare modi diversi e originali di raccontare la musica, la sua importanza e i suoi protagonisti. Senza dimenticare il valore cinematografico delle opere, cresciuto in modo impensabile negli ultimi tempi.
C’è un festival similare in giro per l’Europa? Sai se sta nascendo qualcosa di simile?
Ce ne sono, per quanto riguarda il cinema che racconta la musica. Sono tutte esperienze diverse tra loro, e molti di questi festival saranno a Torino per Seeyousound numero 5: l’obiettivo è quello di creare insieme a loro un network europeo di settore, stiamo lavorando (anche) in questa direzione.
A Torino tutto è sempre difficilissimo, è stato così anche per SYS oppure no?
Sì, inutile nasconderlo. La nostra “forza” è sempre stata l’assenza di fondi pubblici, e quella di una speranza di averli! Mi spiego meglio: siamo nati in un momento di crisi generale del settore e abbiamo dovuto da subito far fronte a tale situazione, puntando su sponsor privati e investendo il nostro tempo a prescindere dal ritorno economico immediato. Siamo un grande gruppo, in senso qualitativo e in senso numerico, e siamo pressoché gli stessi dal primo anno, con qualche aggiunta: lavorando così le difficoltà diminuiscono!
Qualche, buona, anticipazione riguardo alla prossima edizione?
Sarà il 2019, il trentennale della caduta del Muro di Berlino, e saranno molte le presenze nel programma che omaggeranno quell’evento e quella città. A cominciare dal film di apertura, “Symphony of now”, omaggio alla Berlino by night.
Stiamo lavorando per avere conferme importanti, che renderemo note da settembre in poi, per migliorare l’offerta cinefila di Seeyousound senza sminuire, tutt’altro, quella musicale.
http://www.seeyousound.org