Parlare del presente e guardare al futuro, alla ricerca di futuri nuovi, diversi rispetto al presente. Hiroshima Sound Garden presenta Segnali dal futuro, un ciclo di quattro incontri con alcuni esperti e studiosi nei propri ambiti, per approfondire le grandi rivoluzioni culturali che ciclicamente segnano il progresso del genere umano. Progresso come promessa di futuro, progresso come capacità di immaginazione. E è grazie all’immaginazione di alcuni, alla loro capacità di vedere le cose da angolazioni differenti, di attivare un pensiero laterale, che si realizza il possibile e l’impossibile.
È ciò che accadde ad un giovane bolognese, primo italiano a ricevere il Premio Nobel nel 1909, che già all’età di 20 anni cominciò i primi esperimenti lavorando da autodidatta e dopo vari tentativi, l’apparecchio che aveva costruito si dimostrò valido nel comunicare e ricevere segnali a distanza. Una ricerca indipendente, quella di un visionario, Guglielmo Marconi, che contribuì allo sviluppo della tecnologia che oggi tutti conosciamo, la radio, e che mise le basi per le forme di comunicazione che ne sono seguite, dalla televisione al wireless. In occasione del centenario della Radio, insostituibile canale di informazione, supporto per la diffusione della cultura e della libertà di parola, ANDREA BORGNINO (2/07), giornalista, autore e direttore di Rai Play Sound presenta alcuni tra i documenti sonori più significativi e sorprendenti della storia radiofonica del nostro Paese 100 anni di Suoni dallo Spazio Profondo.
Tutto il novecento è stato intriso dell’idea positiva che la tecnica, il progresso, l’industrializzazione avrebbero reso il mondo migliore. Il regista DAVIDE FERRARIO insieme ad ELENA TESTA, responsabile in dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa introducono La Zuppa del Demonio (26/06), il documentario di Davide Ferrario, presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2014, che montando in maniera sorprendente e ironica i materiali dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa, dove sono raccolti cento anni di documentari industriali di tutte le più importanti aziende italiane,tratta dell’idea di progresso a cui si è ispirata l’industria italiana nel ‘900 fino alla prima crisi energetica, con l’intento di capire come siamo arrivati dove siamo ora e per restituire il senso di energia, talvolta irresponsabile ma meravigliosamente diretta verso il futuro, che è proprio ciò di cui sentiamo la mancanza oggi.
Con gli occhi diritti verso le possibili traiettorie del futuro prossimo, il romanziere americano che ha ridefinito i canoni della fantascienza influenzando per più di trent’anni il mondo del cinema e dei videogiochi, il visionario BRUCE STERLING (03/07), filtra con attenzione i segnali che pervengono dai luoghi e dalle situazioni più promettenti ed articolate, reali o virtuali che siano, anticipa linee di tendenza, ed i campi di forza, che potrebbero orientare il tempo corrente ed il suo habitus. Globalista nelle intenzioni e nella vita (i suoi gangli elettronici lo tengono in contatto con tutto il mondo), globetrotter nell’anima, ha viaggiato molto spesso per conferenze e lezioni, per far conoscere il suo originale punto di vista, frutto della sua complessa formazione e dei suoi numerosi interessi, ed ha scelto di mettere le sue – volatili – radici a Torino. L’incontro è organizzato in collaborazione con Share Festival, che da anni, a Torino, si occupa di arte e cultura digitale, e quindi degli incroci tra arte, scienza e tecnologia.
Di una delle le sfide più ardue della contemporaneità, si parla nell’incontro con l’illustre professore e filosofo MAURIZIO FERRARIS (10/07), autore di oltre settanta libri tradotti in tutto il mondo, nella sua lunga carriera ha determinato un nuovo corso di pensiero e di studi almeno in quattro ambiti: l’ermeneutica, l’estetica, l’ontologia e la filosofia della tecnologia. Mettendo l’IA a confronto con quella naturale, il professor Ferraris sembra aver trovato un punto di equilibrio nel sostenere che l’intelligenza artificiale non è una mente, ma un archivio. Ma l’intelligenza naturale che cos’è? Forse proprio l’epoca dell’intelligenza artificiale è quella in cui ci troviamo nelle migliori condizioni per rispondere a una domanda vecchia come la filosofia e la tecnologia.
Hiroshima Sound Garden, la rassegna estiva organizzata da Hiroshima Mon Amour, dal 3 Giugno al 26 Settembre, nella sede di via Bossoli 83, a Torino. Inserita nell’ambito del programma culturale “Torino, che spettacolo! che bella estate!”, un progetto della Città di Torino, in collaborazione con Fondazione per la Cultura, realizzata anche grazie al sostegno di Iren – Sustainability Partner.