Dagli anni Settanta, Torino si è affermata come Capitale dei diritti. E se è vero che il rispetto passa anche dal linguaggio, è importante segnalare che dallo scorso anno La Stampa partecipa al Torino Pride con una delegazione di giornalisti.
L’iniziativa si deve all’impegno di Pasquale Quaranta, giornalista che da 20 anni racconta il movimento LGBTQ+ in Italia. Ha iniziato nel 2003 fondando l’Arcigay a Salerno, scrivendo per le principali testate arcobaleno. Da 10 ne scrive esclusivamente per il gruppo Gedi.
Interpellato da GazzettaTorino sottolinea
“La partecipazione al Pride si deve a TorinoSette, alla responsabile Tiziana Platzer e alla sensibilità del direttore Massimo Giannini, che insieme a tutta la direzione sono il grande motore di questo cambiamento”.
Dopo anni a Repubblica a Roma, Pasquale è tornato a Torino dopo un’esperienza di un anno a La Stampa nel periodo della pandemia, “durante la quale c’è stato un forte sviluppo del giornalismo digitale”. Ammette di non aver esitato nel tornare nel capoluogo piemontese, che considera la capitale dei diritti grazie alla nascita del Fuori, una città che continua a sorprenderlo.
Un altro primato per Torino è stata la partecipazione di un quotidiano nazionale come La Stampa a un Pride. “Pur essendo stata Repubblica la prima a partecipare al Roma Pride lo scorso anno, grazie alla sensibilità del direttore Maurizio Molinari, La Stampa ne aveva annunciato la partecipazione prima con una dichiarazione di Massimo Giannini, quindi sono orgoglioso di considerarlo un primato per l’intero gruppo Gedi”.
Il giornalista salernitano ha contribuito alle partecipazioni di entrambe le testate, avendo lavorato in passato per Repubblica.it e Repubblica Tv.
“Quest’anno, con orgoglio, la testata cartacea de La Stampa si è colorata per la prima volta di arcobaleno, smentendo il pregiudizio che la vede più conservatrice rispetto ai media digitali” racconta Quaranta, secondo il quale “c’è un lavoro ancora più impegnativo da svolgere, cioè lavorare dall’interno del giornale”.
Anche per questo è stato nominato Diversity Editor del quotidiano, il primo in Italia, incaricato di informare in modo sempre più inclusivo il pubblico e sensibilizzare la redazione. “Spero che altre redazioni riconoscano il valore di questa figura e che nascano sempre più Diversity Editor in Italia. Comunicare senza discriminare è una sfida etica e deontologica del giornalismo. Per questo motivo La Stampa, insieme a Silvia Garbarino della Stampa Subalpina, sta organizzando corsi di formazione per giornalisti”.
I corsi, gratuiti, partiranno da ottobre e sono aperti ai giornalisti anche di altre testate fino a esaurimento posti. “Si tratta di un’occasione per ascoltare le comunità, gli esperti e le esperte, colleghi e colleghe che vivono condizioni ancora oggetto di pregiudizi, per comprendere gli errori comuni che si fanno quando si informa e come evitarli. Per un giornalismo sempre più inclusivo” spiega Quaranta.