Terza edizione per il Torino Jazz Festival dal 25 aprile al 1° maggio, un giorno in più rispetto al passato, e qualche non trascurabile novità di rilievo evidenziata alla presentazione presso l’Aula Magna del Campus Einaudi di Torino. Per esempio la manifestazione torinese ha ricevuto il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco per la giornata del 30 aprile dedicata al jazz e Radio Rai come media partner.
I luoghi del TJF sono gli stessi dello scorso anno con qualche piccola modifica: i concerti principali del main festival sono in piazza Castello, il Fringe tra i Murazzi lungo il Po e i locali vicini.
Vi saranno concerti a pagamento, l’incubo della pioggia delle passate stagioni ha lasciato il segno, ragione per cui una serie di concerti si terranno nelle sale da concerto della città.
Un tram storico itinerante, con a bordo musicisti, percorrerà i binari del centro di Torino portando note jazz per coinvolgere all’evento i cittadini. Dal 17 al 24 aprile il vasto programma del TJF vede anche una nutrita sezione di anteprime con occasioni di incontro e avvicinamento al genere musicale.
Il festival è preceduto da una ricchissima Anteprima. Si parte con Jazz On the Road – sotto la direzione di Matteo Negrin -, una ricca tre giorni organizzata da Enjoy Social Festival che inizia giovedì 17 aprile e prosegue fino a sabato 19 aprile e si svolge sul vivace territorio di San Salvario. Più di 70 eventi tra le vie del quartiere, nei negozi e in altri spazi pubblici. In occasione dell’evento lo storico Teatro Chiarella – bombardato e ricostruito dopo il secondo conflitto mondiale – riapre le sue porte al jazz con The Sweet Life Society. Dal 22 al 24 aprile, passate le festività pasquali, torna il jazz con anticipazioni, mostre, presentazioni di libri, concerti nei locali e, soprattutto il 23 aprile, con Jazz senza quartiere, un happening musicale lungo un giorno in collaborazione con l’Associazione AR.CO.TE che animerà alcune vie tra Borgo Rossini e Vanchiglia. Tra gli ospiti: il trombonista Giancarlo Schiaffini, presente anche in veste di scrittore, il percussionista Michele Rabbia in un progetto davvero “saporito” (in collaborazione con Guido Gobino) e i divertenti aneddoti di Bruno Gambarotta. Il 23 aprile, al Conservatorio Giuseppe Verdi, non si potrà mancare allo spettacolo musical-teatrale L’amico di Fred, dedicato al torinese Fred Buscaglione.
Ecco cosa dice alla presentazione il Direttore artistico del Festival Stefano Zenni: “Torino Jazz Festival 2014 propone un autentico viaggio globalizzato del jazz, un’occasione per scoprire insieme le trasformazioni della musica. La vocazione del festival rimane quella dell’incrocio tra le arti, l’unica che può rendere conto della tumultuosa vitalità della scena contemporanea: arte, cinema, filosofia, letteratura sono i fili rossi che collegano il vasto ventaglio di suoni che attraverseranno la città, dalla mattina a notte fonda, nei teatri e nelle piazze, nei locali e sul fiume, con grandi artisti internazionali e nuove produzioni del festival. E con un occhio di riguardo alla didattica, all’infanzia e alle collaborazioni internazionali. Il festival scorre tra due feste di grande importanza civica: il 25 aprile e il 1 maggio, che verranno celebrate con musica ed eventi; e il 30 aprile, Giornata Internazionale del Jazz, sarà festeggiato con il patrocinio che la Commissione Nazionale Italiana che l’Unesco ha voluto concedere a Torino. Un bel modo per ricordare che il jazz è la musica del riscatto, della molteplicità culturale, dell’incontro senza confini, vissuti come una festa di suoni, incontri, scoperte, giochi: una celebrazione della vita in forma di colorato viaggio globale per le strade della città”.
Anche quest’ anno il TJF FRINGE sprigiona le sue frizzanti note jazz tra i locali, le vie e le piazze della città per cinque lunghe notti dal 26 al 30 aprile. L’edizione 2014 è ispirata al capolavoro di John Coltrane A Love Supreme che quest’anno festeggia i cinquant’anni dalla pubblicazione, un’opera che ha influenzato musicisti di tutti i generi. La sperimentazione, anima pulsante del FRINGE, contagerà gli oltre 200 artisti coinvolti nei 70 concerti di un programma che si preannuncia variegato grazie al mix di musicisti italiani e internazionali. Numerosi gli eventi speciali targati FRINGE come l’immancabile l’appuntamento, dalle ore 23,00 con l’assolo sul fiume Po, “l’urlo dei Murazzi”, che darà simbolicamente il via ai concerti della notte e verrà seguito, novità di questa edizione, dalle performance sulle Night Towers, strutture temporanee in piazza Vittorio che ospiteranno i musicisti per uno spettacolo unico di note “dall’alto” che coinvolgeranno l’intera piazza in un turbine di musica e danze. Un vero festival nel festival, il TJF FRINGE, che scalderà le sponde del fiume Po, i locali di piazza Vittorio Veneto e di via Po con esibizioni ed eventi speciali.
Ogni giorno il meglio del jazz mainstream, dal 26 al 30 aprile, alle ore 19.30 sul palco allestito sulla terrazza del Jazz Club Torino. Il gruppo The JIMMY COBB ITALIAN TRIO si esibirà in concerto e avrà la funzione di sezione ritmica residente per tutto il periodo. Mattatore il batterista Jimmy Cobb (un musicista che sul biglietto da visita può scrivere di aver suonato in Kind of Blue di Miles Davis). Tra gli ospiti il tenorsassofonista Scott Hamilton e la vocalist Sheila Jordan. Gli eventi sono a ingresso libero, organizzati dal Jazz Club Torino in collaborazione con il TJF.
CINEMA
Al rapporto tra le due arti, cinema e jazz, è dedicata la rassegna cinematografica visibile nei giorni del TJF sugli schermi del Cinema Massimo. Si vedranno due rari ritratti realizzati dal regista di origine ghanese John Akomfrah dedicati a Stan Tracey e Louis Armstrong, il recente film di Jonathan Demme Enzo Avitabile: Music Life, dopo il quale Avitabile incontrerà il pubblico, Zulu Meets Jazz sul viaggio di Paolo Fresu in Sudafrica (e anche Fresu, come Avitabile, suonerà al festival) e il restauro del classico Let’s Get Lost, omaggio di Bruce Weber a Chet Baker. Saranno inoltre in programma le “improvvisazioni jazz” di Gianni Amico Appunti per un film sul jazz (jam session filmata al festival di Bologna nel 1965) e Noi insistiamo. Suite per la libertà subito (film di montaggio sulla storia dell’emancipazione nera basato sull’omonimo album di Max Roach). Le pellicole di Amico – cineasta atipico nel panorama del cinema indipendente italiano e grande appassionato di jazz – saranno introdotte dal figlio Olmo. Un posto a sé occupano poi Serenata a Vallechiara, il film che i soldati americani portarono in Italia durante la guerra, proposto per festeggiare il 25 aprile, e il muto con Buster Keaton Le sette probabilità, che sarà musicato dal vivo da Mauro Ottolini con i Sousaphonix
Informazioni sul programma del TJF: www.torinojazzfestival.it