Chissà come è tornata in mente al Consiglio comunale Blackberry Way scritta nel 1968 dai Muve e poi rifatta in italiano dall’Equipe 84.
“Tutta mia la città un deserto che conosco tutta mia la città questa notte un uomo piangerà”
Questo era il refrain, la storia di un abbandono, di una città divenuta improvvisamente vuota, ostile e un deserto. Magari l’avessero riascoltata, avrebbero cambiato idea. Va detto che l’iniziativa è utile e interessante, e cerca di contrastare il deserto di cui prima.
Promuovere e sostenere progetti in grado di interpretare attraverso i linguaggi della creatività – dall’arte alla letteratura, dalla musica al teatro, dalla fotografia alla street-art – le trasformazioni strategiche dei diversi quartieri di Torino e coinvolgere i luoghi e i soggetti che operano in aree fertili e attive della produzione culturale è l’obiettivo di Tutta mia la città, iniziativa approvata questa mattina dalla Giunta Comunale: “In questi anni – sottolinea il Sindaco Piero Fassino – l’Amministrazione Comunale si è impegnata a sostenere le reti territoriali che rappresentano i primi importanti presidi culturali dei quartieri. Mi riferisco al Sistema bibliotecario torinese, al circuito delle Case del Quartiere, agli spazi di protagonismo giovanile e naturalmente a tutte le istituzioni teatrali, museali e artistiche che hanno scelto di collocarsi fuori dal centro storico per affermarsi quali nuovi e fondamentali luoghi di cultura, dimostrando che si può realizzare un sistema territoriale anche con i grandi eventi: dal Salone Off a Mito per la città, da Contemporary Art al Todays Festival”.
Tutta la mia città fa leva sulla cultura, propulsore vitale della qualità della vita e volano per l’attrazione turistica: “Valorizzando i patrimoni di cultura e tradizione, di capacità e di eccellenza – aggiunge il Sindaco – Torino si è aperta al mondo, forte di una unicità storica e umana che ne costituisce peculiarità e ricchezza. E’ una strategia vincente che l’ha resa città dove è desiderabile investire, vivere e lavorare. Il perimetro metropolitano è naturalmente allargato e tutti i quartieri sono un ponte verso gli altri territori, hanno identità specifiche e inclinazioni che, alimentate, potranno dare vita a nuovi distretti culturali. E’ questo il significato più autentico dell’iniziativa che abbiamo approvato”.
Il calendario di Tutta mia la città, la cui stesura era iniziata a fine 2015 e che ha un carattere in progress, coinvolgerà i torinesi fino a dicembre 2016 e prenderà il via con nove iniziative: dalla promozione della lettura, ai concerti negli storici club della città in occasione del Torino Jazz Festival, dall’arte contemporanea riletta attraverso la performance, alla diffusione su tutto il territorio della città del festival The Children’s World dopo il successo della prima edizione. E ancora: spettacoli del Teatro a Corte, storie d’arte e di artisti alla Fabbrica delle “e”, street-art sulle porte che presidiavano la cinta daziaria, racconti di vecchie e nuove immigrazioni attraverso immagini e spettacolo nel suggestivo spazio Mrf a Mirafiori, nell’area dell’ex stabilimento Fiat.
“I diversi linguaggi racconteranno le tante anime della città e saranno una palestra di contemporaneità”- conclude il Sindaco.
La Fondazione per la Cultura Torino, su indicazione dell’Assessore Maurizio Braccialarghe ha previsto l’attivazione di fundraising dedicato proprio alla valorizzazione di progetti realizzati in luoghi significativi fuori dal centro storico, e ha già raccolto l’interesse di Intesa Sanpaolo e FCA.
Torino che legge (18/24 aprile): dal lavoro capillare della rete delle Biblioteche civiche, delle librerie e delle scuole, un progetto dedicato alla promozione della lettura, che propone un cartellone di appuntamenti diffusi in tutti i quartieri, nelle biblioteche, nelle librerie e nelle piazze, con il coinvolgimento delle Circoscrizioni e di 40 enti, istituzioni del territorio;
Quartieri in jazz (23/30 aprile): nell’ambito della programmazione del Torino Jazz Festival, un calendario di cinque concerti di musicisti di fama internazionale, mette in rete sedi di grande significato simbolico, come il Capolinea 8, storico jazz club della città in Barriera di Milano, noto in tutta Italia negli anni ’80 per essere stato il luogo cult per tutti i grandi appassionati e il palcoscenico di artisti: tra gli altri, Chet Baker, Billy Higgins, Cedar Walton, Franco Cerri, Enrico Rava; il Cecchi Point, nuovo polo di aggregazione giovanile nel quartiere di Aurora; il Magazzino di Gilgamesh, da 25 anni punto di riferimento della scena musicale torinese;
Metropolitan Art – Arte contemporanea per una metropoli (maggio/giugno): si tratta di una proposta ideata da Stalker Teatro in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli per avvicinare il pubblico all’arte contemporanea attraverso l’esperienza diretta. Un viaggio turistico-culturale che dalle sale espositive del Castello di Rivoli conduce nel cuore del quartiere Vallette di Torino: negli spazi multifunzionali delle Officine Caos verrà allestito lo spettacolo Reaction, esito multidisciplinare di una attività formativa che, a partire dall’analisi delle opere d’arte, coinvolgerà la cittadinanza in una composizione corale di quadri sonori e visivi;
The Children’s World (22/26 giugno): dopo il successo della prima edizione, il festival dedicato ai ragazzi e alle famiglie lascia la sede centrale del Teatro Carignano per un progetto diffuso sul territorio cittadino. Gli artisti di vari Paesi del mondo (Danimarca, Francia, Kenya, Regno Unito, Romania, Spagna, Usa) invadono le piazze e i giardini di alcuni quartieri in cinque giorni di teatro, danza, circo, musica, laboratori che si concludono ogni sera con performance e spettacoli nell’arena all’aperto e nella sala della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani;
Teatro a Corte (luglio): nell’ambito della 16° edizione del festival internazionale che racconta la scena europea contemporanea attraverso la molteplicità dei suoi linguaggi – dalla danza al circo, dal teatro di figura alle video performance – il Teatro Piemonte Europa propone due produzioni speciali dedicate al quartiere in cui opera, per valorizzare in interno la sala del Teatro Astra, nel cuore di Cit Turin, e in esterno la splendida scenografia naturale del Parco della Tesoriera;
Cammei – Storie d’arte e di artisti a Torino e in Piemonte (ottobre/dicembre): Luca Scarlini presenta, negli spazi della Fabbrica delle “e”, un affascinante percorso di brevi racconti scenici dedicati alle vicende di protagonisti particolarmente significativi nelle cronache della cultura piemontese del ‘900: Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi, Gilberto Zorio, Furio Jesi, Carol Rama, Felice Casorati, Pinot Gallizio;
Letizia Battaglia (settembre/dicembre): sempre alla Fabbrica delle “e”, omaggio alla fotografa Letizia Battaglia, con una mostra antologica di 80 opere dagli anni Settanta a oggi e uno spettacolo teatrale a cura di Via Artisti dedicato alla figura di una testimone che attraverso i suoi scatti ha raccontato la storia del nostro Paese;
Porte ad arte (marzo/dicembre): a cura di Fondazione Contrada Torino Onlus, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per il Comune e la Provincia di Torino e Consulta per i Beni Artistici e Culturali di Torino, sarà lanciato un bando internazionale per creativi under 35 dedicato alla valorizzazione artistica e simbolica delle porte della città: due aree strategiche della periferia, due luoghi d’accesso – Piazza Conti di Rebaudengo, a nord, e Piazza Bengasi, a sud – dove ancora esistono le strutture architettoniche, ascrivibili ai primi decenni del ‘900, che presidiavano la cinta daziaria. A scegliere le opere che maggiormente saranno in grado di interpretare, caratterizzare e rivalutare gli edifici, una giuria del territorio, per favorire la partecipazione attiva dei cittadini e dei comitati che operano nei due diversi quartieri.
Binario 18#stayhumanart (5/15 maggio): nel suggestivo spazio MRF a Mirafiori, ex capannone Fiat, dal nome del binario d’arrivo del treno del Sole, sarà promosso un viaggio artistico attraverso le vecchie e nuove immigrazioni, le storie e le emozioni di chi è costretto a lasciare il proprio Paese. In mostra, una raccolta di immagini che ha come voce narrante quella di Legal@arte, un’associazione della Polizia di Stato impegnata a diffondere, attraverso i linguaggi della creatività, i principi della legalità e dell’accoglienza. Un progetto integrato che coniuga l’esposizione con letture, spettacoli e percorsi didattici rivolti alle scuole secondarie sulla storia industriale di Torino tra passato, presente e futuro. Nell’ambito del programma, ideato da Cooperativa Doc in collaborazione con la Rete Italiana di Cultura Popolare, il primo convegno nazionale rivolto agli operatori sociali che lavorano ogni giorno sui progetti di accoglienza dei rifugiati.