Piemonte da scoprire.
Affacciati lungo i pendii attorno al lago Maggiore, i paesi dell’Alto Vergante sono luoghi ameni. Eppure la gran parte di essi non è sfuggita al destino di spopolamento che ha colpito con l’area alpina anche i territori collinari, seppure in misura minore. Ma durante i giorni d’agosto questi paesi tornano ad animarsi, le imposte delle abitazioni si spalancano e il portone della chiesa resta aperto dall’alba a sera. Se poi la festa patronale cade nello stesso mese, l’atmosfera diviene festosa. E’ ciò che succede a Pisano (Novara) dove il 2 d’ agosto si ricorda sant’Eusebio (IV sec.) titolare, con i santi Maccabei (sette fratelli martiri dell’antica Giudea), della chiesa parrocchiale.
Le celebrazioni del santo principale, che fu il primo vescovo di Vercelli, culminano in una processione durante la quale viene esibito un grande stendardo databile al XIX secolo, probabile copia di un esemplare più antico risalente alla fine del Cinquecento, dopo che Pisano ottenne di avere una propria sede parrocchiale.
Le insegne dei nostri giorni sono manifesti cartacei o schermi luminosi, sicché può essere interessante osservare con quali materiali e tecniche si confezionasse nell’Ottocento questo tipo d’immagini sacre destinate ad essere viste da un pubblico numeroso di fedeli.
Su una faccia dello stendardo, in un paesaggio con un orizzonte di montagne, si vede sant’Eusebio dall’espressione ispirata, vestito di un prezioso piviale e provvisto del bastone pastorale e della palma, simbolo del martirio subito; sull’altra faccia invece si osserva una scena denominata l’adorazione dell’eucarestia composta da una coppia di angeli in preghiera ai piedi di un ostensorio, che appare al centro di una nube.
Il manufatto è ottenuto con una tecnica mista di pittura su seta e di ricamo in fili serici e metallici. Il ricamo descrive gli elementi decorativi delle cornici ed impreziosisce le parti figurate, ad esempio le vesti del santo e degli angeli.
L’esposizione alla luce e la polvere hanno finito per danneggiare i materiali serici dello stendardo di Sant’Eusebio, in particolare lungo le cornici. Per la riparazione delle opere tessili il Piemonte vanta un laboratorio speciale, quello dell’abbazia benedettina Mater Ecclesia ad Orta San Giulio. Dunque, l’augurio è che la comunità di Pisano trovi presto le risorse economiche necessarie al restauro di una testimonianza ancora attuale del proprio passato.
Anna Maria Colombo