Ultimo weekend per passeggiare in Via Montebello tra le deliziose 24 “Moli Antonelliane”, gli originali elaborati del progetto That’s a Mole!.
La seconda edizione del bando ideato per promuovere in chiave artistica e creativa il monumento simbolo della Città di Torino si è conclusa con risultati brillanti: sono state raccolte 2.337 opere di 1.372 partecipanti provenienti da 56 paesi diversi, tra le quali una giuria qualificata ha selezionato l’opera vincitrice, realizzata dalla portoghese Marilia Carreiras, e altre 24 opere da esporre in Via Montebello davanti alla Mole Antonelliana dal 24 giugno al 7 settembre 2015 in formato e dimensioni di 2 metri x 1.
Ai partecipanti era richiesto, come si legge dal bando rivolto a tutti e senza limiti di età, di realizzare un’illustrazione, un’interpretazione grafica o un motivo decorativo all’interno della sagoma del celebre monumento torinese realizzato dall’Antonelli nel 1863, scaricabile dal sito in formato 17 x 40 cm, ispirandosi al profilo che sporge nello skyline della città, il medesimo rappresentato nella moneta da 2 centesimi.
That’s a Mole! – il cui titolo strizza l’occhio alla canzone resa famosa da Dean Martin nel 1953 – è un’iniziativa promossa da Associazione That’s a Mole, Fondazione Contrada Torino Onlus, Fondazione Casa di Carità Onlus e patrocinata dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dalla Fondazione Torino Smart City.
Il divertente e non convenzionale allestimento urbano è stato realizzato grazie agli allievi del corso di formazione professionale di saldocarpenteria della Casa di Reclusione “Santa Caterina” di Fossano (Progetto “Ferro&Fuoco jail design” di Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus).
L’iniziativa That’s a Mole! nasce infatti non solo come divertente esperimento creativo, ma anche come intelligente veicolo di promozione culturale e reinserimento professionale, utilizzando un’icona che i suoi 167,5 metri è molto più di un simbolo per Torino, è un ispirato monumento al non convenzionale, al visionario, alla forza immaginifica e anticipatrice, a quel laboratorio di idee ben rappresentata dall’opera vincitrice.
Paola Stroppiana
Photo credit: Elena Inchingolo