Una prestigiosa collezione torinese di arte africana al MAS di Milano: African HeadrestsmTribal pillows from eastern and southern Africa.
Una splendida mostra con un centinaio di opere tra sculture africane e fotografie, ispirata all’omonimo libro, inaugurerà giovedì 12 maggio 2022 alle ore 18.00 al Museo d’Arte e Scienza a Milano.
Non semplici “oggetti d’uso” ma vere e proprie “opere d’arte” in miniatura che racchiudono in sé l’ aspetto funzionale, artistico, sociale e simbolico, sono i poggiatesta. Oggetti molto semplici, particolarmente diffusi nei paesi dell’est, del sud e del centro del Continente africano. Questi particolari manufatti saranno presenti e protagonisti della mostra.
Oltre 50 esemplari di poggiatesta dell’Africa orientale e meridionale, accompagnati da altrettante fotografie etnografiche di Anna Alberghina. Per molti anni l’arte dell’Africa dell’est e del sud è stata poco studiata, forse addirittura snobbata, e così pure gli oggetti di cultura materiale provenienti da queste aree. Queste piccole sculture prevalentemente lignee, utilizzate per proteggere le acconciature durante il sonno e gelosamente custodite dal proprietario, sono, in realtà, oggetti polivalenti, carichi di significati magici e rituali che trascendono il loro uso materiale, per diventare simboli di status sociale ed appartenenza etnica.
Basilare, dunque, è l’aspetto pratico: salvaguardare l’elaborata acconciatura e poter riposare con la testa sollevata dal suolo, al sicuro da insetti molesti ma altrettanto importante è l’aspetto estetico. Il lato rituale sembrerebbe assente, ma, in realtà, solo una forma elegante e inconsueta è in grado di sottolineare il rango dell’individuo e il suo ruolo nel gruppo e sappiamo bene quanto, in Africa, ruolo sociale e ruolo rituale spesso coincidano. I poggiatesta vengono usati da entrambi i sessi, ma in prevalenza dai maschi. Le donne li utilizzano soprattutto in ambiente domestico a differenza degli uomini che li portano sempre con sé.
Possono essere considerati “autentici” quando sono creati e utilizzati dai componenti di un gruppo etnico e non sono stati scolpiti per essere venduti. La mostra si propone di analizzarne le caratteristiche estetiche e formali, il significato, le modalità d’uso ed il contesto etnografico in cui erano e sono tuttora utilizzati presso talune popolazioni.
La sede prescelta, il Museo d’Arte e Scienza, è un laboratorio di ricerca e sviluppo culturale sito nel centro di Milano con una vocazione multietnica e una particolare attenzione alle tematiche dell’autenticità nell’arte. Nato nel 1990 per volere di Gottfried Matthaes, fisico e collezionista di origini tedesche, con il duplice scopo di ospitare, da un lato, la sua enorme collezione d’arte e d’antiquariato e, dall’altro, diventare un punto di riferimento e ricerca avanzata per il riconoscimento dell’autenticità nell’arte.
Collezionisti, curatori e organizzatori della mostra sono i torinesi Anna Alberghina e Bruno Albertino insieme a Paolo Novaresio.
Anna Alberghina è nata a Torino dove vive e lavora come medico. Da sempre affascinata dall’etnografia e dalle arti primitive, si appassiona al fotoreportage di viaggio. Il suo stile fotografico è caratterizzato da una predilezione per il ritratto con particolare attenzione all’universo femminile. Collabora con numerose associazioni culturali e riviste di viaggio. Dalle polverose piste dell’Africa Occidentale alle foreste dell’Africa Equatoriale, viaggia da 40 anni attingendo sempre nuova linfa dall’amore per i luoghi, i popoli e le culture. Ha pubblicato numerosi libri nel campo delle Arti Africane e curato svariate mostre di settore. Ha al suo attivo numerose mostre fotografiche personali.
Bruno Albertino è medico ed instancabile viaggiatore. Vive e lavora a Torino. Viaggia dall’età di 17 anni, prima in Italia e in Europa quindi nel resto del mondo. Ha percorso gli itinerari più remoti dell’Africa. Durante i suoi viaggi ha maturato un vivo interesse per le arti primitive, con particolare riguardo all’Arte Africana di cui è collezionista e studioso. Ha curato numerose mostre di settore, collaborando con Istituzioni pubbliche, private e Musei. Ha pubblicato libri nel campo delle Arti Africane come: “Maschere d’Africa”, “Mama Africa”, “African Style”, “La danza degli spiriti” e “Modigliani e l’Art Nègre”.
Paolo Novaresio, Torino 20/6/1954, laureato in storia contemporanea. Dal 1975 viaggia a tempo pieno, soprattutto in Africa. Da anni si occupa di storia dei viaggi e delle esplorazioni. Ha collaborato con riviste e quotidiani, con articoli riguardanti la storia, l’arte e la cultura dei popoli africani (La Stampa, Tutto Scienze, Specchio, Gente Viaggi, Tuttoturismo, Aqva, Panorama Travel, Scienza e Vita, Itinerari e Luoghi). Ha pubblicato i seguenti libri: “Uomini verso l’ignoto”, sulla storia dell’esplorazione, “Sahara”, “Africa Flying High”, “Grandi fiumi del Mondo” e “Ultima Africa”, monografia sulle etnie dell’Etiopia meridionale. Ha organizzato e curato la mostra “L’uomo con la valigia. Piccola storia del bagaglio” per conto della Fondazione Torino Musei, dichiarata mostra dell’anno in Piemonte. È curatore del Dipartimento Arti africane presso Cambi Casa d’Aste in Genova e autore di copioni teatrali.