Le occasioni musicali sul pubblico padiglione torinese di gennaio non deludono e offrono programmi originali e protagonisti di indubbio rilievo.
L’Unione Musicale apre con il ritorno a Torino di Andrea Lucchesini (mercoledì 15 gennaio 2025 – Conservatorio – ore 20.30) con un recital che mette a confronto capolavori del Romanticismo di Liszt e Chopin con lo sperimentalismo di Luciano Berio.
Di quest’ultimo autore, il pianista toscano ha registrato l’integrale delle opere pianistiche, un progetto discografico (per l’etichetta Avie Records) che fin da subito è stato universalmente riconosciuto come edizione di riferimento.
Si potranno ascoltare prima i Six Encores, veri e propri aforismi per pianoforte composti tra il 1965 e il 1990, e poi la Sequenza IV che, come afferma lo stesso Berio, «può essere considerata un viaggio di esplorazione attraverso le regioni sconosciute e conosciute del colore e dell’articolazione strumentali».
Accanto a queste opere sperimentali e visionarie, Lucchesini contrappone due capolavori del Romanticismo: la Sonata in si minore di Liszt (1853) – un unico poderoso movimento suddiviso in sezioni chiaramente contrastanti in cui tutto il materiale musicale deriva dalle idee enunciate nella prima pagina e poi mirabilmente trasformate – e il 24 Préludes op. 28 di Chopin, una raccolta di miniature, immateriali e sfuggenti, che indussero Schumann a dichiarare: «Sono schizzi, principi di studio, se si vuole, rovine, penne d’aquila, tutto disposto selvaggiamente, alla rinfusa. Ma in ciascuno dei pezzi sta scritto con delicata miniatura perlacea “Lo scrisse Chopin!”.
A distanza di qualche giorno l’Orchestra Filarmonica di Torino nella sala del Conservatorio Giuseppe Verdi, martedì 28 gennaio alle ore 21 propone «Rimanete seduti e allacciate le cinture», dove si esibirà la prima delle giovani stelle protagoniste della Stagione One Way Together. Il violoncellista Ettore Pagano, che ha già nel suo bagaglio primi premi, torna ospite dell’OFT dopo la prima applauditissima esibizione nel febbraio del 2023.
Pagano e l’orchestra, diretti dal direttore musicale di OFT Giampaolo Pretto, eseguiranno il Concerto n. 2 in si minore per violoncello e orchestra op. 104 di Antonín Dvořák, considerato tra i più bei concerti scritti per questo strumento solista. Opera di grande intensità, nella quale l’orchestra dialoga armoniosamente con i virtuosismi del violoncello. Venne composta durante il soggiorno americano del compositore.
Per Dvořák fun una sorta di testamento spirituale nel quale condensò il suo amore per la musica popolare, che nobilita e plasma in un corpo nuovo attraverso trame talora malinconiche, talora travolgenti.
Nella seconda parte della serata OFT verrà eseguita la Sinfonia n. 2 in do maggiore op. 61 di Robert Schumann. Frutto di anni dolorosi, la sinfonia prende vita mentre il celebre compositore è tormentato da dolori all’orecchio e dall’insonnia. Sul finire del 1845, l’estro creativo di Schumann porta nell’arco di pochi giorni alla stesura dell’opera, un lavoro lungi però dall’essere compiuto poiché il compositore impiega poi quasi tutto l’anno successivo per addivenire alla stesura finale e alla prima esecuzione in pubblico, il 5 novembre del 1846, al Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione di Mendelssohn. Suddivisa in quattro movimenti, risente dell’influenza di Beethoven e di quella di Bach.
Il viaggio musicale di gennaio organizzato dall’OFT è completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell’atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all’Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
Renata Abegg