50 anni è un traguardo importante da raggiungere, soprattutto se si parla di un’associazione, di una federazione o di un ente. Eppure sembra ieri quando in quel 14 settembre 1966 a Bardolino, sul lago di Garda, veniva firmato l’atto costitutivo dell’Autoclub Storico Italiano, dopo una manciata di anni diventato Automotoclub Storico Italiano avendo abbracciato anche le due ruote. Da allora l’ASI è diventata una realtà solida e importante, fatta oggi da 170.000 soci, 268 club aderenti, 50.000 automezzi (fra auto, mezzi utilitari, militari e trattori) e 18.000 moto.
Per celebrare tutto ciò, sabato 17 e domenica 18 settembre è stata organizzata una grande kermesse che si è snodata fra il centro di Torino, il Museo Internazionale dell’Automobile e i Giardini della Reggia di Venaria Reale. Sabato gli equipaggi delle 140 vetture partecipanti – di tutte le epoche, dalla più vecchia, una Buick Absent 10 del 1910 alla più moderna, una Mercedes Benz 300 CE del 1991 – hanno prima provato l’ebrezza di salire sulla mitica pista di collaudo in cima allo stabilimento Fiat del Lingotto e poi hanno letteralmente invaso la città per fare un bagno di folla nella verde piazza Cavour.
Nel frattempo le 60 moto insieme ai 30 mezzi militari di ogni tipo e provenienza, salivano a Superga. Esposizione dei mezzi utilitari (furgoni, camper, caravan, camion e corriere) insieme ai trattori in LungoPo Diaz, dove il pubblico è rimasto letteralmente sbalordito: 140 auto sono già una rarità ma vedere un centinaio fra trattori e mezzi pesanti tutti insieme e, per giunta, perfettamente restaurati, non è una cosa da tutti i giorni.
Domenica, dopo la principesca cena di gala nel Salone di Diana presso La Venaria, riunione di tutti i mezzi per le premiazioni, a creare un colpo d’occhio impareggiabile. Ma i colpi di scena non finivano lì: spettacolare il passaggio basso di 5 velivoli d’epoca, fra cui un bliplano De Havviland degli anni ’20.
Foto e testo di Luca Marconetti
