Carte in tavola. Per un archivio della Galleria Martano è il progetto espositivo, esito del prezioso lavoro di catalogazione e archiviazione condotto dal CCR – Centro Conservazione Restauro di Venaria, sui materiali d’archivio della Galleria Martano di Torino, visitabile presso il CCR stesso fino a fine dicembre 2017.

Tale progettualità si colloca nell’ambito di TRACES. Il patrimonio documentale nell’arte contemporanea piemontese, iniziativa ideata e sostenuta dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino.
Grazie a questa opportunità il Centro Conservazione Restauro ha contribuito alla ricerca ed all’approfondimento della documentazione dell’arte contemporanea, indispensabili strumenti a corredo delle attività laboratoriali di conservazione e restauro operate dal CCR per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio contemporaneo.

Galleria Martano, Torino

Galleria Martano, sede Via Cesare Battisti 3, Torino

Il titolo della mostra, a cura di Maria Teresa Roberto, prende spunto dal ciclo di incontri Cambiare le arti in tavola, organizzato dalla Galleria Martano fra il 1972 e il 1973 in collaborazione con critici, storici dell’arte, artisti e operatori del settore, evidenziando la vocazione di sperimentazione e di apertura ai nuovi linguaggi visivi ed espressivi che si stavano delineando in quegli anni nel contesto storico artistico internazionale.
Il percorso espositivo propone una selezione di documenti, fotografie e pubblicazioni raccolti e conservati da Liliana Dematteis nell’archivio della galleria, fonte imprescindibile per comprenderne la progettualità d’assoluta avanguardia sul territorio torinese.
Si tratta di un excursus che pone in evidenza i principali punti di interesse della galleria in sei sezioni principali spaziando dalle avanguardie storiche, con particolare attenzione al Futurismo e agli Astrattismi, agli sviluppi della Nuova Pittura e della Nuova Scultura, al Concettuale Italiano, alla fotografia e alle diverse declinazioni della dimensione performativa, sempre accompagnate dell’attività editoriale della Casa Editrice Martano.

Eliseo Mattiacci

Eliseo Mattiacci, veduta d’installazione, Galleria Martano, Torino, 1989

La storia espositiva della Galleria Martano, fondata nel 1965 da Liliana Dematteis e Giuliano Martano, prende avvio nel 1967, in Via Cesare Battisti 3, con una mostra dedicata ad Enrico Prampolini, uno dei più noti rappresentanti del Futurismo, definendo così l’intento di rivalutazione delle avanguardie storiche nelle scelte della galleria. In occasione di questa esposizione esce il primo numero dei Documenti Martano, cataloghi di piccolo formato che corredavano ogni progetto espositivo, che insieme alla collana Nadar, nata nel 1970 in seguito ad un incontro con Man Ray, significano l’importanza della ricerca, della documentazione e dell’archivio nelle linee programmatiche d’intervento della galleria.

Documenti d’Archivio, Galleria Martano, Torino

Nel saggio di presentazione alla mostra Carte in tavola, la stessa Liliana Dematteis afferma: “Convinta da sempre che l’arte contemporanea si ponga in stretta relazione con la sua storia in una sorta di rivisitazione/ripensamento spesso inconscio, ho messo la parola archivio fra le mie predilette nel momento stesso in cui mi sono accostata all’arte in modo professionale e in particolare con la visita alla Biennale veneziana del 1966. Quell’anno fu allestita una memorabile mostra dedicata all’astrattismo italiano fra le due guerre di cui così poco si sapeva, e con quasi tutti i protagonisti ancora viventi: li conobbi personalmente, me ne innamorai e cominciai a studiare tutto su di loro e sulla loro storia raccogliendo ogni documento, catalogo, fotografia, informazione. Fu l’inizio del mio archivio, presto utilizzato per la stesura dei cataloghi delle mostre che avrei dedicato nel corso degli anni successivi a questi artisti”.
Non bisogna dimenticare poi, che la galleria curò, tra le altre, la prima mostra personale di Giorgio Griffa nel 1968, di Giuseppe Spagnulo nel 1969, di Vincenzo Agnetti nel 1972 – accompagnata dalla pubblicazione del primo libro d’artista della Casa Editrice Martano – della presentazione dell’happening Affect di Allan Kaprow nel 1974, realizzato a Torino in otto appartamenti diversi, da altrettanti differenti attori. Sarà poi Marco Gastini che nel 1986 promuoverà in galleria “un inedito incontro tra pittura e scultura”, a cui farà seguito nel 1989 un eccezionale intervento site-specific di Eliseo Mattiacci. In anni più recenti la galleria dedicherà attenzione anche ai protagonisti del concettuale italiano con le antologiche di Fabio Mauri nel 2008 e Ketty la Rocca nel 2011.
Galleria Martano
E’ stato un impegno costante, quello di Liliana Dematteis, nutrito dalla passione per l’arte e le sue declinazioni che, in galleria, dura fino al 2013, quando le porte della seconda sede di Via Principe Amedeo 29 chiudono al pubblico. Quel pubblico che oggi potrà consultarne il materiale documentale – su una piattaforma di condivisione on line attiva sul sito del CCR – in seguito ad un primo intervento di schedatura e digitalizzazione realizzato nel 2017.
L’archivio della Galleria Martano rappresenta un modello esemplare di catalogazione, tutela e valorizzazione della memoria storico-artistica contemporanea, uno strumento di ricerca d’eccezione, per uno sviluppo socio-culturale più approfondito e consapevole rivolto al futuro.
http://www.centrorestaurovenaria.it
www.archiviogalleriamartano.it

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