Fondazioni bancarie Piemontesi.

Operano da venticinque anni, in molteplici settori che interessano l’intera collettività – arte, cultura, istruzione, formazione, ricerca, sviluppo, sanità, alla cultura, all’arte, sanità, welfare, volontariato, per citare i principali ambiti di intervento – ma le Fondazioni di origine bancaria (Fob), sono generalmente ancora poco riconosciute per quello che realmente sono e fanno.

Fondazioni Bancarie

Il banchiere e sua moglie Marinus Claesz van Reymerswale

Molti le confondono ancora con le banche, dalle quali hanno tratto origine; pochi sanno quali soggetti possono beneficiare dei loro contributi, da dove ricavano le loro risorse, come agiscono e a quali norme fanno riferimento.
In Piemonte, però, le Fondazioni di origine bancaria sono ben più conosciute e apprezzate che altrove. D’altra parte, qui si trovano 12 delle 88 Fob italiane. E tre di loro – Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt (Torino) e Fondazione Crc (Cuneo) – spiccano nel gruppo delle otto più grandi, in Italia, per l’entità del patrimonio.
Insieme, le 12 Fob del Piemonte potevano vantare, al 31 dicembre 2016, un patrimonio netto di poco inferiore agli 11,4 miliardi di euro (11.393.474.879 per la precisione), equivalente al 28,7% della somma dei patrimoni di tutte le Fondazioni di origine bancaria del nostro Paese.
Ancora maggiore è risultata la quota delle erogazioni delle Fob piemontesi: l’anno scorso, il loro valore complessivo è ammontato a 298 milioni di euro, il 29% del totale nazionale di 1,03 miliardi.
Nei primi dieci mesi di quest’anno, le due maggiori Fob piemontesi (Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt) hanno deliberato oltre 1.700 nuovi stanziamenti, per un valore complessivo di circa 191 milioni di euro, per progetti sia propri (diretti o dei loro enti strumentali) sia di terzi, cioè di soggetti non profit beneficiari dei contributi.
Naturalmente, nello stesso periodo, anche tutte le altre Fob piemontesi hanno perseguito gli scopi istituzionali, come dimostra la loro l’attività, intensa e significativa. Non per tutte le nuove iniziative, però, sono stati ancora ufficializzati numeri e importi, per cui anche il pre-consuntivo al 31 ottobre è provvisorio. Inoltre, a oggi, appare prematuro ipotizzare i dati del bilancio “consolidato” delle Fob piemontesi, anche perché nuovi stanziamenti sono stati deliberati dopo il 31 ottobre.
Proprio la quantità e la qualità delle azioni promosse e sostenute, tutte generatrici di effetti positivi, a volte persino provvidenziali, nelle rispettive comunità di riferimento, spiegano perché, in Piemonte, le Fondazioni di origine bancaria, a prescindere dalla loro dimensione, godano di una maggiore reputazione e figurino tra i principali interlocutori delle Amministrazioni pubbliche locali, delle organizzazioni di volontariato, degli enti culturali, delle università e degli istituti scolastici, di Curie e parrocchie, di società sportive dilettantistiche, di cooperative e imprese sociali, di fondazioni non bancarie e, fra l’altro, di aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche.
Rodolfo Bosio
https://enordovest.blogspot.it/2017/12/dalle-fondazioni-piemontesi-298-milioni.html
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