The Post: fidarsi è bene …?
Può mai un giornale andare contro corrente e difendere a spada tratta la verità e i diritti inalienabili degli individui, senza confrontarsi e scontrarsi con le leggi economiche del mercato e della bieca politica?
Il The Washigton Post riesce a farlo, esattamente il 18 giugno 1971, quando il suo editore Katharine Graham e il direttore del giornale Ben Bradlee, pubblicano i Pentagon Papers. Il film diretto da Steven Spielberg parla di un’audacia mediatica senza precedenti, trampolino di lancio contro la censura del “politicamente corretto”.
The Post
L’aggettivo che meglio presenta il film a mio avviso è: sublime!
Thriller giornalistico e politico fortemente emotivo e coinvolgente, The Post rappresenta non solo una battaglia per la libertà di stampa, il diritto di cronaca e di informazione, ma anche una presa di coscienza diretta su un capitolo di storia americana – la guerra in Vietnam – che per anni è stato occultato o travasato dalle diverse amministrazioni politiche.
The Post
Nel 1971 Daniel Ellsber, ex-analista dell’esercito, che aveva fotocopiato di nascosto le 7 mila pagine del dossier segreto sulle strategie americane in Vietnam, convince il direttore del New York Times a pubblicare i Pentagon Papers. Ed esplode subito la bomba mediatica. I Pentagon Papers gettano ombre sull’operato di Henry Kissinger e di Richard Nixon Tutti i politici dell’epoca si oppongono e chiedono alla Corte Federale di vietarne la pubblicazione. Cosa che è avvenuta con un’ingiunzione il 14 giugno 1971. Ed è qui che subentra il The Washington Post. Sebbene il divieto federale imposto al New York Times, Catherine Graham (splendidamente interpretata da Merlyn Streep) decide di rischiare e compie una scelta “storica”, che diventerà una sfida, una conquista, un’abile intuizione.
The Post
Impacciata e goffa per quasi tutto il film, il personaggio femminile spielberghiano alla fine ribalta le situazioni convenzionali, rimettendo in discussione anche i ruoli di gender imposti dalla società. La Corte Suprema alla fine le darà ragione. Vincerà la battaglia per la libertà d’informazione: i Pentagon Paper verranno pubblicati su scala nazionale. E sarà solo l’inizio di un atto di ribellione pubblica, sociale e mediatica. Subito dopo seguirà lo scandalo Watergate che porterà all’impeachment e alle dimissioni del Presidente Nixon.
Il film The Post è ricco di colpi di scena, di silenzi carichi di tensione, di sottili ragionamenti, che insegnano come e quanto sia fondamentale il dovere di raccontare e di difendere la verità. Non offre soluzioni dirette, sebbene i protagonisti velatamente le suggeriscano. E’ un capitolo aperto sul diritto di cronaca, sul pluralismo e sull’imparzialità dell’informazione. Ma è anche un’effettiva consapevolezza sulla veridicità delle notizie trasmesse, argomento molto dibattuto nell’era delle fake news.
Uno sguardo al passato per leggere il presente, che non è poi così diverso…
Maria Giovanna Iannizzi

Case Erp a Fiumicino, la dott Viagra. Marco Frattini Fisioterapista chiropratico Cialis – Senigallia Kamagra, particolarmente interessante per transazioni finanziarie.