Per prepararsi alla danza tutto è stato impacchettato con estrema cura, pezzo a pezzo, apposto il cartellino con scritto nome, data, provenienza. Un lavoro certosino paziente e pieno di attenzione. L’involucro serve a proteggere durante il viaggio. Luogo di partenza Torino, casa privata. Destinazione d’arrivo, Verona, a destra dell’Adige, non troppo distante dal Museo Archeologico. Ad accogliere ogni cosa con mani sicure il Museo Africano della città.
La Danza degli Spiriti
L’inizio della danza è prevista per sabato 6 ottobre, nel momento in cui la luce del giorno cede e si fa strada il primo scurirsi, le ombre si piegano lunghe e gli spiriti si predispongono ad impossessarsi dei luoghi.

A Verona un museo africano ?

Proprio così, il Ma-Museo africano è un’istituzione dei Missionari Comboniani, nato da un’intuizione del vescovo Francesco Sogaro. Nel 1938, quando nacque, primo in Italia,  aveva un carattere prettamente missionario: offrire una vetrina delle attività dei missionari comboniani in Africa. 
La vera rivoluzione del Museo, si ebbe nei primi anni settanta, quando si decise di renderlo uno spazio aperto e strumento didattico per chi desiderasse conoscere l’Africa. In pochi anni, il Museo si trasformò in luogo di studio etno-antropologico sull’Africa, anche per mezzo della Biblioteca di Nigrizia.
La Danza degli Spiriti
Il Museo non ha mai smesso di rinnovarsi  cercando di illustrare la visione antropologica nell’Africa tradizionale, raccontando la vita attraverso la ricostruzione delle tappe fondamentali dell’esistenza umana. La sfida attuale è riuscire a far dialogare i linguaggi espressi nella ricca collezione etno-antropologica, composta dagli oggetti che i Missionari Comboniani hanno raccolto in molti paesi, nelle terre e tra le persone dove hanno prestato il loro servizio missionario, con la tecnologia e i nuovi linguaggi.
Questa la sede in cui ci sarà la danza, “La danza degli Spiriti”, una mostra e un percorso di analisi antropologica.
Le sculture tradizionali dell’Africa sub-sahariana, provenienti da Torino, dialogheranno con le opere di Artisti africani contemporanei in una osmosi culturale tra passato e presente. Il percorso di approfondimento è corredato da testi che accompagnano questo collegamento tra le tradizioni animiste, caratterizzanti le sculture di Otto-Novecento, e i riferimenti a questi contesti che possiamo trovare nel panorama delle arti contemporanee africane.
Maschere, feticci, figure di maternità e di antenato popolano il complesso mondo religioso africano. Mai creati con pura finalità estetica ma per consolidare il legame tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti. Questi temi fondamentali per l’arte tradizionale, si ritrovano immutati, seppur arricchiti di nuovi contenuti, in quella degli artisti contemporanei. 
Lo stile surreale dell’arte pittorica di Pierre Bodo e l’ironia caricaturale delle opere di Moke fils, nell’atmosfera di una Kinshasa decadente ma proiettata verso il futuro, tradiscono una spiritualità ove forma e contenuto si fondono per dar vita ad una magica sintesi artistica. Le opere di Joseph Cartoon sono un’elegia del tema universale della donna e madre, generatrice di vita come le maternità Dogon, Baoulè e Yombe.
La Danza degli Spiriti
Le opere animaliere della Scuola Tingatinga sembrano voler evocare gli animali totemici dei popoli africani in una gioiosa danza degli spiriti.  Gli Shetani di George Lilanga, tragici e buffi, superano la tradizione, proiettando il mondo degli spiriti in un universo caotico dove gioia e paura, bene e male conducono un’eterna battaglia, specchio della storia del mondo.  Les ” feuilles volages” di Frédéric Bouabré archiviano con pochi tratti di matita colorata le tradizioni e la conoscenza del suo gruppo di appartenenza. Mohamed Tabal, maestro puro, istintivo, assoluto, fluttua con le sue opere tra reale ed irreale.
I proprietari della collezione, e curatori della mostra, sono Bruno Albertino e Anna Alberghina, medici e esperti viaggiatori torinesi con alle spalle diverse pubblicazioni e molte mostre sull’affascinante mondo dell’arte africana.
La mostra è corredata dal catalogo “La Danza degli spiriti-Arte africana tra tradizione e modernità” testi e foto a cura di Bruno Albertino e Anna Alberghina, edito da Effatà Editrice, editore piemontese che ha impacchettato con amorevole cura, ogni copia per spedirla a Verona.
La mostra, in programma dal 6 ottobre al 9 dicembre 2018 è inserita nel programma del 38° Festival di Cinema Africano di Verona.
http://www.museoafricano.org/ma/
La Danza degli Spiriti

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