I GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO:

creatività, professionalità e un pizzico di culo …


La band torinese Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, nata a Torino a fine degli anni ’90 è stata nuovamente candidata al Premio David di Donatello per la colonna sonora per il film ” Miss Marx, di Susanna Nicchiarelli. Era già successo con il film “Nico, 1988”, sempre della Nicchiarelli.

Abbiamo deciso di scavare nei meandri del loro percorso, per raccontarvi la loro storia.

I Gatto Ciliegia candidati al David di Donatello.

Il gruppo è nato a fine degli anni ’90 a Torino. Il vostro nome è molto originale, come lo avete scelto?

Nel 1924 nelle vicinanze di Mosca viveva un medico giovanissimo, che anni dopo divenne il protagonista di un noto romanzo di Bulgakov; che per passare il tempo si era inventato un animale domestico immaginario, che tristemente mori presto di polmonite. Nel suo ricordo abbiamo scelto il nome”.

Siete stati definiti atipici rispetto ad altri per la capacità di innescare un cortocircuito con la tradizione melodica italiana. Fin dall’inizio qual è stato il messaggio e quale l’obiettivo della vostra musica?

Nessun messaggio preciso…siamo partiti in tre: io (Gianluca Della Torca) Max (Max Viale) e Fabio (Fabio Perugia, poi sostituito da Christian Alati) musicisti con esperienze anche molto diverse; l’unico intento e la sola cosa che veramente ci accomunava era quello di fare musica “strumentale” di non avere il batterista e di poter usare e osare qualunque strumento e qualsiasi idea ci passasse per la testa, quindi senza un genere preciso, senza una direzione certa, essere liberi nel giusto senso della parola. Ecco il perché probabilmente di una riconosciuta originalità in quello che abbiamo fatto ed in quello che facciamo tutt’ora.

Torino è l’ambientazione delle vostre storie in musica?

Torino è la nostra città, qui siamo cresciuti e abbiamo conosciuto altri musicisti, frequentato locali e cinema…tutto ciò fa parte del nostro bagaglio di esperienza. Però non direi che è l’ambientazione alle nostre storie, o meglio: fa parte delle nostre vite e quindi delle nostre storie, al pari però di tutto quello che può influenzare un musicista…un film, una immagine, un ragionamento, una vittoria sportiva dopo tanta fatica per raggiungere un risultato, un amore finito male o non ancora giunto al termine, oppure che deve ancora incominciare.

Nel 2002 avete scritto la prima colonna sonora per il film “Il segreto del successo” di Massimo Martelli. Come è arrivata questa proposta?

Massimo è una persona speciale, che è rimasto nei nostri cuori. Ci contattò lui perché aveva ascoltato i nostri primi due dischi (già questo a noi parve incredibile!), doveva fare un film e ci propose di lavorare alle musiche. La sceneggiatura era tratta da un racconto di Dario Voltolini “Dieci” mi pare si intitolasse, di corsa cercai il libro e cosi noi gatti diventammo “fan” dello scrittore Torinese (con cui poi nel tempo abbiamo intrapreso amicizia e collaborazioni varie).
In sostanza il film non si fece, e noi ci rimanemmo parecchio male. Però dopo un po’ Massimo ci propose di fare le musiche per “il segreto del successo.
Il film e le musiche che abbiamo composto, l’amicizia con Massimo, la conoscenza di Dario, furono a mio avviso fondamentali nel nostro percorso e indimenticabili a livello umano e professionale. Mamma mia le nottate a ridere e a inventarsi delle “pastasciutte” a casa di Fabio praticamente senza ingredienti commestibili durante le registrazioni!”

Quali sono le sfide che avete dovuto affrontare nel scrivere un colonna sonora di un film? Viene prediletta sempre la creatività o bisogna seguire schemi molto precisi?

Di tutto un pò…creatività certo ovvio, ma anche attenzione ai particolari, dalla sceneggiatura in avanti. Centrare l’atmosfera è fondamentale, ma anche la “visione” del regista. La musica deve essere comunque parte del film e non può né prevaricare né scomparire, insomma: un lavoro duro e difficile; in simbiosi totale con la regia. Diciamo che il nostro modo di comporre e la nostra attitudine ci ha aiutato molto nel diventare, in maniera abbastanza naturale, un collettivo prevalentemente al servizio e di supporto alle immagini piuttosto che una “band” da concerto rock.

Nel 2008 esce “Disconoir” in collaborazione con Dario Voltolini (scrittore) e Mario Trucano (pittore). Qual era lo scopo dell’album visto l’unione di una band, uno scrittore e un pittore?

Allargammo il gruppo di lavoro, si unirono esperienze nuove e diverse. Avevamo bisogno di rimetterci in gioco. Cercammo di toglierci in quella occasione da quello che stava diventando un ripetersi, non eravamo più contenti, non ci divertivamo più. Insieme a Dario V. e Mario T. entrano come musicisti: Cristian Alati, tuttora in pianta stabile dopo l’abbandono di Fabio; e alla batteria Lucio Sagone, collaboratore ed amico di sempre.
Il progetto era ambizioso e rimane un album di cui siamo particolarmente orgogliosi.
In quel disco due brani cantati (uno da Moltheni e l’altro da Pier Ferrantini) ed un modo di lavorare nuovo per noi che eravamo un abituati alla situazione casalinga. Nasce anche la collaborazione con “Casasonica” e la conoscenza con Max Casacci, Ale Bavo e Gianni Condina.

Dal 2009 avete cominciato a collaborare con Susanna Nicchiarelli, scrivendo canzoni per i suoi film. Com’è nata questa collaborazione?

Appunto come ti dicevo prima, eravamo entrati in “Casasonica” per un paio di progetti e Susanna venne consigliata da Max C. di ascoltarci e di venirci a vedere dal vivo, perché la nostra musica unita al modo di girare e alla “visione” particolarissima della Nicchiarelli si sarebbero sposate alla perfezione. Col senno di poi non si sbagliava.

I Gatto Ciliegia candidati al David di Donatello.

Il film “Nico, 1988” di Susanna Nicchiarelli, del quale la colonna sonora è stata scritta da voi, riceve 8 candidature al premio David Donatello, tra cui miglior musicista.

Quest’anno insieme ai Downtown Boys avete scritto la colonna sonora per il film “Miss Marx” sempre di Susanna Nicchiarelli, che ottiene 11 candidature al premio David Donatello. Vi siete tolti un gran sassolino dalla scarpa con queste vittorie?

Nessun sassolino da togliere, ti posso garantire. Negli anni le cose possono andare più o meno bene, il lavoro è duro, bisogna fare grandi sacrifici. Questo può portare ad enormi soddisfazioni che stiamo vivendo, ma non è detto, non è comunque garantito.

Ci va anche culo. Perseveranza certo, sacrificio certo….ma anche culo.
Vedi in quello che ci siamo detti fino ad adesso le persone e gli incontri avuti, anche casualmente, ci hanno spinto in una direzione ma poteva essere tutt’altra. Sicuramente avremmo fatto lo stesso musica d’insieme, perché è questo che amiamo fare, indipendentemente dall’essere in cinquina ai David, che comunque è una figata pazzesca!

Il 27 marzo 2020 è uscito “Superotto”. Parliamo un pò di questo ultimo album.

Esce da una costola di una colonna sonora per il bellissimo documentario di Susanna “Per tutta la vita” che ha come tema il referendum sul divorzio avvenuto nel 1974. Erano quattro brani mi pare, belli e importanti per noi, a cui volevamo dare in qualche modo la maniera di essere ascoltati anche al di fuori del documentario stesso. Riascoltandoli e cercando la direzione giusta ci venne la spinta di crearne altri, così vennero fuori le idee e le suggestioni per il disco. Purtroppo è uscito in piena pandemia, quindi non lo abbiamo suonato dal vivo ed è passato un po’ sottotraccia, ma è disco per noi importantissimo che speriamo prima possibile di “portare” in giro per dargli il giusto valore e far si che venga scoperto da più persone possibile.

C’è un registra particolare con cui vorresti collaborare per un prossimo video clip?

Beh più di uno…
da David Lynch a Daniele Gaglianone, da Wes Anderson a Matteo Garrone, da Jim Jarmush a Nanni Moretti…Insomma gente capace ce n’è tantissima in giro!”

Alice Varraso