Siamo osservatori di un’epoca di passaggi, transizioni, accadimenti difficili da decifrare. Per questo si cerca con pazienza di indagare, criticamente il presente.

Il decreto-legge n. 127 del 21 settembre 2021 già pubblicato in Gazzetta Ufficiale entrerà in vigore dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021 e imporrà a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato di dotarsi del green pass.

Il greenpass e tutto ciò ne deriva sta divenendo un argomento molto delicato. Suscita manifestazioni e prese di posizioni che occorre provare a capire. Motivo per cui abbiamo intervistato il Segretario Generale del sindacato dei Carabinieri Unarma, Antonio Nicolosi, il quale ritiene la legge sul greenpass incostituzionale e  ha chiesto al governo un’alternativa.

La controversa strada del greenpass.

Antonio Nicolosi. Segretario Generale Unarma.

Dove, secondo il suo parere, ravvisa un principio di anticostituzionalità del greenpass; perché non ancora divenuto legge a tutti gli effetti, o in cosa precisamente ?

Come abbiamo scritto più volte nei nostri interventi, scaricabili dal sito unarma.it, il grenpass, a nostro avviso – ma non solo a nostro avviso – viola gli artt. 2,3,11,13,16,24,32,77 e117 della nostra Carta Costituzionale come vede non è un piccolo dettaglio;

I cittadini hanno generalmente molta fiducia nell’Arma dei Carabinieri, reputa che il loro modo di agire possa indirizzare le opinioni e i comportamenti delle persone?

Io parlo come Segretario Generale di un sindacato dell’Arma dei Carabinieri in servizio, il nostro intento è quello di adempiere al giuramento prestato alla Costituzione: se si viola la Costituzione e nostro dovere intervenire. Il cittadino, oggi più che mai trova tutte le risposte ai propri dubbi, non penso che si faccia indirizzare da chi che sia.

C’è la possibilità che nel rifiuto al greenpass sia insito o palese leggervi il rifiuto del vaccino?

Ritengo che equiparare il rifiuto a prescindere del vaccino al grenpass sia una riflessione sbagliata: la maggior parte delle persone che si oppongono al green pass sono vaccinate.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto le richieste di provvedimenti cautelari a seguito dell’entrata in vigore della legge sul greenpass, dichiarando così la sua costituzionalità. Cosa pensa di questa risoluzione?

Se si riferisce al ricorso presentato dai Vigili del Fuoco Francesi, nella sentenza, che invitiamo a leggere integralmente, la Corte ha rigettato la sola richiesta di una pronuncia cautelare urgente tendente a sospendere immediatamente l’obbligo, motivando che (come da testuale comunicato della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e disponibile sul sito internet della stessa Corte) la richiesta esula dall’ambito di applicazione dell’art. 39 del regolamento di procedura delle misure cautelari. Nel comunicato si legge altresì che la stessa Corte ha ribadito: salvo casi eccezionali in cui i ricorrenti correrebbero un rischio reale di danno irreparabile le domande di misure urgenti – ex art. 39 – del Regolamento di Procedura sono decise unitamente al procedimento pendente avanti la Corte, senza pregiudizio in merito alla decisione di ammissibilità o con riguardo al merito. Sintetizzando, le sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non ha deciso che l’obbligo vaccinale è legittimo, ma che al momento la Corte non ha sospeso la legge francese che impone l’obbligo, ma che deciderà nel proseguo esaminando il ricorso nel merito: la partita è ancora aperta.

Emerge, da una analisi elaborata in esclusiva per Il Sole 24 Ore, dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di Roma (Altems), che in un solo mese (dal 13 agosto al 12 settembre 2021), i ricoveri per Covid-19 dei pazienti non vaccinati sono costati al Servizio sanitario nazionale 70 milioni di euro. La cifra non include il costo delle cure di follow-up o le prestazioni mediche a lungo termine.

 Come valuta questo dato e l’impatto economico che ne consegue?

Premetto che siamo assolutamente favorevoli ai vaccini, che hanno ridotto i casi gravi d decongestionato gli ospedali. Questo sindacato ha sempre appoggiato fin dall’inizio la campagna vaccinale. Detto ciò il dato non mi meraviglia. Quello a cui facciamo opposizione è il greenpass che nulla dovrebbe centrare con la vaccinazione: i cittadini vanno istruiti, vanno date informazioni certe, per questo riteniamo fondamentale che debbano scendere in campo i medici di base, che devono eseguire una capillare informazione porta a porta: oggi questo noi non lo vediamo. 

La questione affrontata, la controversa strada del greenpass, chiama in causa le tensioni dei rapporti fra i differenti poteri. Quello politico e quelli che per facilità possiamo definire i poteri sociali. Ad esempio quello economico, finanziario, religioso o come in questo caso di una parte dell’opinione pubblica. Occorre che il mondo politico e la società siano e sappiano dimostrarsi molto attenti, affinché il pluralismo dei valori non si tramuti in relativismo.