C’è il rischio che il referendum sull’eutanasia possa subire una “pessima morte” tra i veti della Corte Costituzionale. Saranno i cittadini a scegliere? Eutanasia legale o no ?

Dalla sala del Cinema Romano, sabato 5 febbraio, il Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, insieme al Presidente di +Europa, Riccardo Magi, il medico e Consigliere comunale Silvio Viale e il Presidente della Cellula torinese Miriam Abate, hanno ribadito in un confronto aperto al pubblico,  l’importanza di unire le forze per chiedere che i cittadini possano avere la facoltà di scegliere tra eutanasia legale ed eutanasia clandestina.

 Eutanasia legale o no ?

Marco Cappato e Silvio Viale

A livello nazionale sono oltre cento le personalità che hanno scelto di sostenete il referendum sull’eutanasia, pronti a dare il proprio contributo nel caso, sperato, che il referendum sia considerato ammissibile dalla Corte Costituzionale. A cominciare dal Premio Nobel Giorgio Parisi, alla scrittrice Dacia Maraini,  ricercatori, medici, magistrati, accademici e persone che hanno vissuto e tutt’ora vivono sulle proprie spalle la sofferenza che comporta la mancanza di norme che regolino il fine vita nel nostro paese.

Un salto di civiltà che ancora una volta i cittadini sentono come urgente, le moltissime firme lo testimoniano, e non più derogabile. Un tema importante che scavalca appartenenze politiche e ideologiche. I molti casi che raggiungono la cronaca dovrebbero sferzare il Parlamento ad una seria riflessione che spesso invece latita. 

Le battaglie referendarie del passato hanno aiutato il paese ad ammodernarsi. Forse capiterà ancora, perché questo referendum così delicato e irrimandabile tocca un nervo scoperto della società.

L’eutanasia è una parola greca. Composta da εὖ «bene» e dal tema di ϑάνατος «morte», significa letteralmente “buona morte”.  La voce non è passata attraverso la tradizione latina: non compare nei lessici né del latino classico, né in quelli della media e bassa latinità, come insegna l’Accademia della Crusca, come corrispondente del latino placida mors.

Il significato che ha acquisito oggi il fine vita è molto complesso e, possiede la forza di riportare a galla uno dei temi fondamentali di tutta la filosofia greca e latina. Dall’alba dell’uomo non abbiam mai smesso di interrogarci sia sull’inizio sia sulla fine.