Il clima ci riguarda.

Un’inchiesta di Antonella Cappiello per GazzettaTorino

Gli eventi atmosferici estremi che toccano tutta l’Italia possono essere letti come il grido d’aiuto di una natura sempre più soggetta al critico impatto dell’inquinamento ambientale.

I nubifragi che colpiscono le regioni del Nord e gli incendi che divampano al Sud sono erroneamente definiti come maltempo. Si tratta invece degli spaventosi effetti del cambiamento climatico che coinvolgono tutti noi ed è importante chiamarli con il loro nome, chiarire le cause e le nostre responsabilità ma soprattutto, smettere di essere indifferenti e affidarci a chi conosce la materia per far fronte al problema.

D’altronde la questione di un grande disastro climatico ha origini antichissime e ha sempre trovato risposta nell’idea di una punizione divina inflitta all’umanità per una sorta di tracotanza degli uomini, la loro Hybris.

Basta pensare al mito del diluvio universale che ritroviamo in tutte le culture, da quella assira, babilonese e sumerica al mondo greco e biblico. Partendo dai miti antichi che parlano di catastrofi e disastri che hanno come base l’idea di una colpa e una responsabilità umana, è facile dedurre che i cambiamenti sono la causa dei nostri atteggiamenti e prendendo coscienza di questo, è possibile arrivare alla conclusione che alcuni dei nostri stili di vita possono essere modificati.

Per avere una visione quanto più chiara possibile dell’emergenza climatica in atto, abbiamo condotto un’inchiesta sul riscaldamento globale, per la precisione, su come vengono affrontati, in questo periodo storico, la problematica ambientale dalla politica, il contributo degli attivisti a tutela dell’ambiente e la lotta per la transizione ecologica. Abbiamo ascoltato la voce autorevole di Dario Padovan, professore associato di Sociologia all’Università di Torino.

Il professore dal 2010 è coordinatore della Cattedra Unesco sullo Sviluppo Sostenibile dell’Università di Torino. Membro del comitato editoriale di Theomai Journal (Buenos Aires), Chosmos & History (Melbourne, Australia) e Culture of Sustainability (Torino). Attualmente è Principal Investigator del progetto “Comets – Collective action models for Energy Transition and Social Innovation”, finanziato dalla Commissione Europea.

Dario Padovan - professore associato di Sociologia all'Università di Torino.

Dario Padovan – professore associato di Sociologia all’Università di Torino.

Il Professore ha risposto alle nostre domande fornendoci un’importante quantità di informazioni che abbiamo sviluppato in quattro articoli, interconnessi tra di loro ma ciascuno con una forte identità argomentativa.

Seguendo l’ordine delle argomentazioni poste durante l’intervista, le domande sono quelle riportate in calce.

  1. Se un giorno iniziassimo a dare ragione agli attivisti dei movimenti come Fridays For Future, Extinction Rebellion, cosa succederebbe?
  2. Tutte le iniziative di questi movimenti vengono represse tempestivamente con l’intervento della polizia, pur essendo dichiaratamente movimenti non violenti. C’è, secondo lei, una volontà governativa di suggerire una chiave di lettura di queste organizzazioni come fossero criminali, l’idea che la minaccia non è più il comportamento sociale ma i movimenti stessi e che quindi si deve intervenire con misure di sicurezza statali.
  3. Non c’è momento della storia in cui gli uomini non si sono battuti per ciò che reputavano giusto. In questo periodo storico la vera battaglia da combattere è per la transizione ecologica? Battersi per una transizione equa può effettivamente essere motivo di conflitto?
  4. Gli attivisti di Fridays For Future stanno comunicando nel modo giusto? Il messaggio non è indirizzato a qualcuno in particolare ma dovrebbe arrivare indistintamente perché siamo tutti coinvolti. È un messaggio che sono riusciti a costruirlo e a farlo passare nel modo corretto? Sembra quasi che sia più importante chi comunica che il contenuto da comunicare.
  5. Da che parte stanno l’università e il suo corpo docenti? Gli insegnamenti universitari guidano la formazione del pensiero critico degli studenti, pertanto, hanno una grande responsabilità nei confronti della società.

Le parole dell’esperto sono informazioni chiare e puntuali che rispondono alle nostre domande sul cambiamento climatico e sensibilizzano alla riflessione, ad una presa di coscienza e a una spinta all’azione sempre più consapevole.

Antonella Cappiello