Un protocollo per i monumenti pubblici dalla Fondazione 1563

Saranno cinque, come i sensi, gli elementi, le dita della mano o le punte di una stella i prescelti per un progetto dal titolo Monumenti e fontane nello spazio pubblico della città di Torino. Beni collocati all’aperto: piani di manutenzione programmata e protocolli di gestione operativa, per cui La Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo è risultata vincitrice di un bando del PNRR.

Il piano è organizzato di concerto tra il Comune di Torino, la Soprintendenza e la Fondazione Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali La Venaria Reale.

Il progetto che si pone obiettivi ben definiti e precisi. Essi riguardano la definizione di un piano di conservazione programmata e di manutenzione coordinata e continuativa di beni collocati all’aperto, lo sviluppo di un protocollo di gestione operativa, la promozione dello sviluppo tecnologico del settore della conservazione, il post del restauro e la conservazione ed infine l’attuazione di un progetto pilota su beni individuati con la costruzione di un sistema di archiviazione e gestione dei dati.

I monumenti presi in esame saranno:

Monumento-fontana Frejus, Piazza Statuto;

Monumento ad Angelo Brofferio, 1871. Piazza Arbarello;

Monumento a Camillo Cavour, Piazza Carlo Emanuele II;

Monumento all’Autiere, 1965, Corso Unità d’Italia;

Fontana di via Santa Chiara, nell’omonima via.

Sull’argomento abbiamo interpellato la Dottoressa Laura Fornara, Segretario Generale della Fondazione 1563, e responsabile della Missione Custodire la Bellezza della Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha contribuito fortemente a delineare l’architettura del progetto Monumenti e fontane e ne sottolinea così l’importanza:

Un protocollo per i monumenti pubblici

Laura Fornara

Il tema della manutenzione programmata è silenzioso, generalmente non suscita lo stesso interesse degli interventi di restauro, più visibili e più misurabili nell’immediato, ma non per questo merita meno attenzioni, anzi, è sicuramente il percorso da seguire per garantire la conservazione sostenibile ed efficiente, nonché la trasmissione alle generazioni future, del nostro patrimonio culturale. E anzi credo che l’Accordo di collaborazione siglato con il Comune di Torino per lo sviluppo del progetto di ricerca di Monumenti e fontane nello spazio pubblico della città di Torino. Beni collocati all’aperto: piani di manutenzione programmata e protocolli di gestione operativa, sia di grande rilievo in questo senso e manifesti chiaramene la volontà anche da parte della pubblica amministrazione di adottare questo approccio preventivo e predittivo e di munirsi di strumenti di gestione innovativi e multidisciplinari”.

La parte pratica si esplicherà con modalità conoscitive miranti a stabilire lo stato dei beni selezionati, il progetto si concentrerà poi sull’analisi delle vulnerabilità con la definizione delle pericolosità ambientali e la caratterizzazione del degrado dei materiali costitutivi. Verranno condotti approfondimenti tecnici con l’utilizzo di tecnologie H-BIM, Digital Twin e modelli geo-riferiti e tecnologie di XR per la raccolta, la gestione, l’interpretazione e la comunicazione dei dati. Su queste basi si svilupperà la prima versione del Protocollo di gestione che servirà come dimostratore pilota e, una volta perfezionato, verrà reso disponibile per l’applicazione pratica.

La definizione di un protocollo operativo permetterà di individuare una prassi poi esportabile ed applicabile ad ogni monumento, divenendo un iter condiviso, contemporaneo e scientificamente corretto. Fin dagli anni ’70, il restauro è andato connotandosi come rimedio estremo dell’azione di conservazione, spesso di forte rilievo mediatico, eludendo però il ruolo della prevenzione. Oggi questo approccio necessita di un’ulteriore prospettiva.

Ossia che, oltre all’integrità del bene, venga considerata anche la sostenibilità nel tempo dal punto di vista economico, di fruizione collettiva, di trasmissione alle generazioni future.

Il progetto Monumenti e fontane, purtroppo non prevede un’azione diretta di restauro, ma si concentra sulla messa a punto un modello di gestione, che garantisca la sorveglianza dei beni e la pianificazione della loro manutenzione. Per precisione e per permettere di valutare a pieno importanza e risorse impiegate nel progetto della Fondazione 1563 riportiamo alcuni dati.

I tempi, che constano in 36 mesi di sviluppo, con termine previsto novembre 2025, cinque casi studio, circa diciannove persone coinvolte tra: Fondazione 1563, Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, Fondazione LINKS, ITHACA S.R.L.

Un budget operativo stimato di 398.000€. Verranno impegnati nell’operazione una organizzazione culturale no profit, la Fondazione 1563; due istituzioni pubbliche: Comune di Torino e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino; due enti di ricerca: Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, la Fondazione LINKS e la società: ITHACA S.R.L.