Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera appello di un lettore al PD piemontese preoccupato per la situazione di impasse a pochi mesi da un importante momento elettorale: le elezioni per la Regione e le europee. 

Caro Direttore,

appartengo ad una generazione che faceva dell’impegno politico un must, un diritto – dovere che permeava la propria esistenza.

Nonostante delusioni ed amarezze, insisto in questa mia prassi di vita , per cui leggo, osservo, studio e mi informo il più possibile sugli accadimenti e sulle vicende della politica locale e nazionale.

Ciò premesso, non esito a dire che l’aspetto che più, oggi, mi colpisce e mi coinvolge maggiormente è la ‘presenza-assenza del PD e non tanto a livello nazionale, dove, bene o male, la Segretaria si batte con energia e sagacia, al di là dei risultati conseguiti. Mi riferisco invece al contesto locale, dalle regioni in giù. 

Il tempo scorre, i mesi passano, abbiamo girato la boa del capodanno, e nel mondo Pd ,de facto e de jure, nulla accade : se accantoniamo un manifesto di un candidato sorridente ed improvvido ed una intervista infelice ai media locali della vicesegretaria nazionale by Cuneo, nulla si è mosso e nulla si muove

Cui prodest?

Pur essendo nulla di più che un cittadino della strada, investo tempo a tendere l’orecchio e l’attenzione, cercando di cogliere qualcosa: bisbigli, manovre, telefonate, riunioni, pseudo incontri, suggestioni….ma nulla di più.

Eppure !!….da anni ormai – è risaputo, la regione langue, su tutti i fronti: dall’ambiente ai trasporti, dalla programmazione all’agricoltura al turismo, per finire alle voragini metaforiche e non, della Sanità.

Quella che negli anni fondativi fu per parecchio tempo una delle regioni di riferimento, citata lungo la regione 10% indicando la quota del PIL di pertinenza, oggi scivola inesorabilmente, ormai se va bene , a metà classifica., l’ottima e recente ricerca dell’economista Mauro Zangola ci condanna ormai al 7% del Pil .

Una forza politica degna di questo nome, che volesse ambire o dare alla propria terra una svolta , un futuro nuovo, una speranza di riscatto, dovrebbe agire con energia, chiarezza elaborando e indicando obiettivi, programmi, squadra..

Dovrebbe snobbare i tatticismi altrui e svettare, comunicando una visione, temi, priorità’, misure che consentano di svoltare…Sanità, Ambiente, Lavoro, tutte aree al palo, attendono.. Per limitarci alle tre priorità più avvertite sullo sfondo c’è intanto da ricostruire un paese che si sta quotidianamente ‘sfarinando’ sotto i colpi di una coalizione che resterà nella storia del paese ricordata come una calamità politica.

Ma nemmeno questa prospettiva minacciosa sveglia il PD. Anzi, riscontriamo un atteggiamento nei suoi quadri dirigenti di furbizia viperina: attendere, aspettare, sopire, rimandare. Il tutto si fa eterno….ma l’eterno si porta spesso dietro il dissolvimento.

grazie dell’attenzione

Pino Bonino