TL210_LRQD_stcyrdourdan_120614_0018.jpgUn nuovo modello di spesa che, dopo il successo in Francia e in molti paesi d’Europa, sbarca anche a Torino. Rapporto diretto tra produttori e consumatori, spesa a km zero, socialità e conoscenza degli alimenti tipici della propria zona: sono questi i punti di forza di “L’Alveare che dice Sì!”.
 

Sostenere il consumo prodotti locali di alta qualità, sfruttando il supporto della tecnologia per ottimizzare i tempi di acquisto, creare un impatto economico positivo sul territorio e una comunità di consumatori affiatata: è questo l’obiettivo di L’Alveare che dice Sì!. Dopo il successo ottenuto in Francia con “ La Ruche qui dit Oui!” , il progetto è arrivato anche in Italia.

Come funziona? Si tratta di un meccanismo semplice ma allo stesso tempo innovativo. I consumatori interessati si registrano sul sito www.alvearechedicesi.it per fare la spesa online, acquistando i prodotti che si desiderano (frutta, verdura, carne, miele, formaggi, vino, ecc..) messi in vendita dai produttori locali che fanno parte del network. Una volta a settimana viene organizzata la distribuzione nell’ ”alveare” di zona, un bar, un ristorante, un’associazione del territorio che mette a disposizione i propri spazi. Il momento di ritiro della spesa si trasforma in un’occasione di relazione, contatto diretto e momento di convivialità dove i produttori possono far conoscere il loro lavoro e la loro realtà. Il gestore dell’Alveare si occupa non solo di pianificare la consegna dei prodotti ma organizza eventi, aperitivi e visite guidate nelle aziende agricole dei produttori per creare un vero network di relazione e conoscenza diretta.

I produttori ricevono una remunerazione pari all’83,3% del fatturato esentasse e il restante 16,7% viene utilizzato per retribuire il responsabile dell’Alveare e per far fronte alle spese per assistenza tecnica e commerciale. Ad oggi ci sono a Torino più di 10 Alveari, 70 produttori e 800 consumatori iscritti che si consultano e si scambiano opinioni e idee anche attraverso un blog, pagina facebook e canale twitter dedicati.

Abbiamo ricevuto numerose richieste di adesione da parte di produttori interessati da tutta Italia. Questo ci sprona a continuare in questa direzione con l’obiettivo di esportare quanto prima il nostro progetto al di fuori del Piemonte. Quello che lo rende un progetto innovativo è l’unione della rete, dei social con il territorio, i suoi prodotti e i suoi cittadini. L’aspetto sociale è l’elemento che fa la differenza: conoscersi e condividere esperienze per capire il lavoro dei produttori e le esigenze di chi acquista”, ha dichiarato Claudia Bonato, Responsabile Marketing e Comunicazione.

Il progetto nato in Francia nel 2011 in breve tempo si trasforma in un vero e proprio movimento Europeo The Food Assembly passando da Germania, Inghilterra e Spagna e ad oggi conta più di 800 Alveari in continua espansione ed un giro d’affari di 9 milioni di euro .

Per ulteriori informazioni:
Claudia Bonato – Responsabile Marketing e Comunicazione
Tel. +39 320 94 86 115
Email : claudia@alvearechedicesi.it
www.alvearechedicesi.it

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