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Acqua e sviluppo sostenibile: questo lo slogan dell’Onu per la Giornata internazionale dell’Acqua 2015, caso mai ci fosse bisogno di ricordarci che dall’’oro blu” dipendono la natura, la salute, l’agricoltura, l’industria, persino la politica e la pace.
Ma forse può servire ripeterci che 750 milioni di persone nel mondo sono ancora senz’acqua potabile e che 2,5 miliardi mancano di servizi igienici degni di questo nome. Così come può servire ricordarci dell’“acqua virtuale”, cioè quella necessaria alla produzione dei beni: per produrre 1 kg di riso servono ad es. 3500 litri di acqua, mentre per 1 kg di manzo ne occorrono fino a 5000. Quindi le nostre scelte alimentari possono avere un impatto notevole sul consumo di questa risorsa.
In alcuni territori, come l’Africa a Sud del Sahara, accedere ad acqua pulita per bere, lavarsi, cucinare o irrigare i campi può fare la differenza tra la vita e la morte. Per questo l’Ong torinese CISV (www.cisvto.org) ha scelto di intervenire in Burkina Faso, uno dei Paesi saheliani dove la desertificazione è più accentuata: qui solo l’11% degli abitanti ha accesso ai servizi igienico-sanitari, e nelle campagne dove vive oltre l’80% dei burkinabé la percentuale è meno del 6%. Le malattie d’origine idrica sono più devastanti della malaria e colpiscono il 38% dei bambini sotto i 5 anni, con una mortalità infantile del 18% (Dati OMS).
CISV è dunque intervenuta ripristinando 135 pozzi artesiani dismessi e costruendo una ventina di nuove strutture per l’adduzione di acqua potabile, e curando la formazione di artigiani-riparatori in grado di occuparsi della manutenzione degli impianti. Inoltre ha allestito 48 nuove latrine e ne ha ristrutturate altre 56 in scuole e centri sanitari. Come racconta Some Bayaolonan Fréderic, direttore della scuola elementare “Germain Nadal”, con 500 alunni: «Le nuove latrine e il loro corretto uso hanno avuto da subito ricadute positive anche sull’insegnamento, aumentando la durata effettiva delle lezioni (prima gli insegnanti dovevano rientrare a casa per i loro bisogni), e riducendo gli incidenti subiti dagli alunni: ferite dovute a piante spinose o morsi di serpenti».

CORPI IN BILICO_Fredo Valla e gli studenti della Scuola di Ostana

A ciò si è affiancata una formazione sul corretto utilizzo della risorsa acqua: secondo l’Unicef infatti imparare a lavarsi le mani con il sapone prima di mangiare, dopo essere stati in bagno ecc., può ridurre di oltre il 40% la mortalità per diarrea e di circa il 23% i casi di polmonite o altre infezioni respiratorie. Il progetto è stato realizzato da CISV insieme a ProgettoMondo Mlal e Hydroaid, grazie al sostegno economico dell’UE e di tante persone generose sensibili al problema. Un piccolo, ma prezioso contributo per realizzare il VII Obiettivo del Millennio: “Dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone senza accesso all’acqua potabile”.

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