Il manoscritto viene preparato e inviato.

Per la puntata precedente vedete qui
scrittoreDopo aver selezionato sul web alcuni possibili editori,controllando i loro cataloghi e le loro necessità, decido di spedire il mio manoscritto a più case editrici, all’agenzia letteraria e al Premio Calvino. Voglio avere più possibilità.
Comincio con il preparare il mio manoscritto per Miraggi Edizioni, casa torinese di cui ho già parlato e che mi ispira simpatia sia per le copertine molto particolari che per il catalogo. Dal loro sito comprendo che posso inviare il mio lavoro sia via mail che in versione cartacea e che se non ho intenzione di mandare tutto il romanzo è possibile estrarre le prime venti pagine e mandare solo quelle. I loro tempi di attesa variano da 4 a 6 mesi, non contattano in caso di rifiuto e non preparano schede di valutazione del lavoro. O piace o non piace. Sembra che, almeno con loro, l’invio sia semplice. (http://www.miraggiedizioni.it/demo/contatti)  Controllo di aver inserito i miei dati (nome, cognome, indirizzo e recapiti) sulla prima pagina del romanzo, preparo un file a parte con le mie note biografiche e il curriculum letterario e uno con la sinossi del romanzo e qualche nota su come è nato. Non sempre agli editori interessa, ma capita che a volte abbiano voglia di conoscere meglio il modo di lavorare dell’autore. La sinossi deve essere dettagliata e non sembrare una quarta di copertina. Chi la legge deve capire esattamente di che storia si tratta.
Poi torno al mio progetto iniziale e controllo le modalità di spedizione all’agenzia Contrappunto.  Sul loro sito sono presenti quattro modalità differenti di invio. (http://www.agenziacontrappunto.com/come-fare-per/)  La semplice valutazione dell’opera, al fine di ottenere una scheda critica, non mi interessa. Ci sono poi tre diversi modi per proporre loro un manoscritto a seconda dell’urgenza che si ha. Possono valutare e selezionare un lavoro in 10 o in 30 giorni lavorativi, a pagamento, oppure visionare il testo con la stessa tempistica degli altri editori e metterci dai 4 ai 6 mesi gratuitamente. In ogni caso, sia che il mio manoscritto piaccia o meno, da loro riceverò una risposta. Anche per Contrappunto l’invio può essere effettuato per posta elettronica e il materiale presentato deve essere a) il manoscritto completo, b) file con bio-bibliografia e recapiti, c) sinossi e note riguardo all’opera (e in caso io volessi riproporre un lavoro già pubblicato un file con rassegna stampa ed eventuali premi,ma non è il mio caso). Nessuna indicazione su impaginazione o formattazione delle pagine,il che è comodo e veloce.
Riapro poi la pagina web di Las Vegas Edizioni, altro editore torinese, un team giovane e con gusti decisi. Loro accettano i manoscritti solo in forma cartacea, quindi devo preparare e stampare i file necessari, possibilmente rilegati. Dichiarano un tempo di attesa che si aggira intorno ai 6 mesi, non restituiscono il manoscritto e contattano l’autore solo in caso di interesse. (http://www.lasvegasedizioni.com/info/invio-manoscritti/) Las Vegas è una casa editrice particolare, che non ama la letteratura di genere e che vive della propria visione anti-snob della letteratura. A prima vista sembra difficile entrare in sintonia con il loro mondo, ma tentare – dopo aver preso bene visione del catalogo e aver compreso se il nostro lavoro è compatibile con esso – non nuoce mai.
Le Edizioni Angolo Manzoni seguono un iter differente. Sempre in formato cartaceo, loro richiedono un solo capitolo a scelta dell’opera, la sinossi completa, biografia completa e dettagliata, recapiti, un indice dei capitoli e il numero complessivo di battute del romanzo. Inoltre il capitolo scelto per l’invio deve essere scritto in caratteri grandi (corpo 14), con spaziatura e margini ampi, capoversi evidenziati e pagine di duemila battute (chiamate cartella standard). Entro 6 mesi dall’invio si otterrà, in caso di interesse, la richiesta della lettura dell’opera completa, sempre da stampare secondo i loro criteri. Un po’ più complicato, ma fattibile. L’impegno richiesto è anche un modo per far capire all’autore che non basta aver terminato un romanzo per mettere la parola fine al lavoro. Sul sito (http://www.angolomanzoni.it/pubblicare/index) viene indicato tutto il percorso che il romanzo deve fare per potersi dire “pubblicato”.
Il Premio Calvino è un’occasione importante per gli autori esordienti. In caso di vittoria non è automatica la pubblicazione, ma diverse case editrici tra quelle considerate “big” si contendono i finalisti ogni anno. Partecipare ha un costo, sia per l’iscrizione che per  la preparazione del materiale e non tutti gli autori sono disposti a tentare questa carta. Le iscrizioni alla ventottesima edizione si sono chiuse il 30 di settembre, il costo per la partecipazione andava da €100 a €120 e le copie rilegate e con copertina, comprensive di scheda di iscrizione e conferma di pagamento. Il premio si svolge in due fasi in cui un Comitato di lettori seleziona e valuta le opere, decidendo quali avranno diritto al passo successivo, cioè la lettura da parte della Giuria che comunicherà i nomi dei finalisti entro dieci giorni dalla premiazione. Al vincitore spetterà una somma di €1500. Tutti i partecipanti al Premio Calvino riceveranno, indipendentemente dall’esito della loro avventura, una scheda di lettura compilata dal Comitato di lettori.  I limiti imposti dal bando sono molteplici e, prima di decidere di partecipare alla prossima edizione il consiglio è di dare uno sguardo al sito per capire tutti i pro e i contro di una iscrizione. (http://premiocalvino.it/?page_id)
Ultimo tentativo per questa mandata è con la Instar Libri/Blu Edizioni, che inserisco nell’elenco nonostante abbiano da poco comunicato che non accettano nuovi manoscritti. Per fortuna anche a loro è possibile inviare i file direttamente via mail in formato .doc oppure .pdf, accompagnati come al solito da presentazione di opera e autore, con relativi recapiti. I tempi di risposta sono ovviamente lunghi, loro dichiarano di avere un “record” negativo di un anno ma ammettono altresì che uno dei motivi per cui non rispondono a chi non supera la loro selezione è che a volte è solo una questione di gusto personale di un editore piuttosto che di un altro e che quindi ritengono sia meglio non  demoralizzare una persona che in quel lavoro ci ha creduto e ci crede. (http://www.instarlibri.it/index.php?option=com_content&view=frontpage&Itemid=269&lang=it)
Ecco, ora esco e vado a spedire i pochi plichi cartacei e cerco di trovare un modo per ingannare l’attesa.
Fine seconda puntata

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