Caro Dante …

Caro Dante, non puoi neanche immaginare quanto sia importante per me scriverti in questo giorno speciale e quanto sia bello ripercorrere con te i momenti salienti della tua vita e della tua poetica. Non sono brava, ma cercherò di esprimere quello che provo quando mi accingo a leggere le tue opere e capire il tuo ampio pensiero.

E’ sempre emozionante. Sei riuscito ad incuriosire dotti e meno dotti, giovani ed anziani, uomini e donne. La tua spasmodica ricerca della verità e della conoscenza continua ad alimentare la cultura contemporanea, che si domanda spesso e incredula, che cosa tu abbia voluto dire attraverso i continui viaggi immaginari e poetici.

Non sei solo bravo, ma sei anche geniale! Nessuno mai è riuscito a descrivere attraverso la fantasia e con acume narrativo, un mondo vicino ma estraneo, ricercato ma occulto, amato ma forse anche odiato, auspicato ma anche allontanato. Chi sei?

Caro Dante

Ritratto di Dante eseguito da Giotto. Cappella del Podestà, Firenze. 1330-1337

Mi accingo a ricordare la Vita Nova e scopro un uomo innamorato e stupito della bellezza femminile, un uomo speranzoso e romantico, mite e compassionevole. Un uomo che, nel silenzio del cuore e delle parole, ha saputo vivere un amore semplice, chiaro ma impossibile. Un amore vero che molti vorrebbero sperimentare con la stessa delicatezza e passione, dedizione e sorpresa. Non sei l’unico e neanche il primo a dolersi per una storia sentimentale mancata ma, nel tuo rammarico e dispiacere, sei davvero incomparabile, perché non ti accontenti e vuoi che la tua amata donna, diventi eterea, angelica, immortale.

Riprendo il De Monarchia e rimango basita. Se solo i nostri uomini politici avessero letto con sincera attenzione quest’opera, avrebbero certamente capito quanto fosse importante la difesa del bene comune, il confronto e la continua serena collaborazione di tutti con tutti.

Certo, non parli apertamente di democrazia, ma nell’analisi delle situazioni storiche sei molto liberale e suggerisci un ragionamento logico e razionale per difendere il diritto sociale ed umano del cittadino, qualunque sia la forma di governo auspicata o desiderata.

Avremmo un mondo diverso? Forse.

Non siamo bravi a prevedere il futuro e neanche a comprendere il passato. Secondo te perché? Non ci conviene? Pensiamo di essere migliori? O di avere in mano le soluzioni per tutto e per sempre?

Tu ci insegni, invece, l’umiltà intellettuale, ci insegni quanto sia impegnativo fidarsi e quanto e perché sia necessario concedersi al dubbio, alla potenza dell’ignoto. Grazie Dante.

Grazie anche per averci ceduto il mondo simbolico e fantastico della Divina Commedia. Ogni verso regala all’uomo la tua storia, i segreti inconsci del tuo animo, della tua speranza e della tua fede.

Ormai, però, la Divina Commedìa è la commedia di tutti. Chi non vorrebbe essere lì con te a porre domande scomode sul tempo e sull’eternità, sugli angeli e sui santi, su satana e su Dio, sulla vita oltre la vita?

Che avventura e che onore sarebbe per noi poter conoscere i personaggi illustri di tutti i tempi, i grandi eroi della mitologia e poter rivivere insieme le loro personali e strabilianti vicissitudini! Paura? Sicuramente tanta, così come tanto sarebbe anche il desiderio di superare i propri limiti e di affrontare e vincere le proprie incertezze. Ma la volontà di andare avanti, non resta indietro!

Caro Dante

Ritratto di Dante eseguito da Giotto. Cappella del Podestà, Firenze. 1330-1337

Ti rivelo un segreto, caro Dante. Con te e come te abbiamo nel cuore un unico desiderio: amare e capire come meglio amare. Amare Dio, il mondo, l’uomo, ma soprattutto amare noi stessi. Tu in parte ci sei riuscito e in fondo è quello che volevi trasmettere.

Hai saputo osare e abbattere le barriere dell’indifferenza e dell’omologazione. Anche narrativa e poetica. E che cosa hai guadagnato? Forse niente, ma nessuno e riuscito a scalfire la tua dignità.

Caro Dante, ormai sei un punto di riferimento importante per tutti, perché i tuoi scritti ci insegnano ad equilibrare i tumulti interiori, a cercare una via di uscita, ad essere audaci nei pensieri e nelle scelte, a guardare sempre il cielo.

Il tuo cielo…

Maria Giovanna Iannizzi

Dantedì. Giornata nazionale dedicata a Dante