Non ho mai cucinato in vita mia. Lo so, non c’è da esserne fieri. Ma bisogna fare di necessità virtù e in questo momento di necessità ce n’è da vendere.
Con due figli in età adolescenziale, non si può pranzare sempre fuori. Con quel che mangiano.
Pranzo poi per modo di dire: quando arrivano a casa dalla scuola è quasi ora di merenda. Ho provato ad indagare: Scusa tesoro (non si può avere una figlia e pretendere di passarla liscia),  ma se esci da scuola alle due, com’è che arrivi sempre a casa alle tre? Mi ha guardato indispettita. Si capiva che pensava ma questo è proprio scemo.
Per fortuna, a quindici anni, ancora non osa dirmelo. Ha spiegato, col tono di chi parla ad un minorato mentale: suona alle due, son fuori alle due e dieci, saluto i compagni, il pullman non arriva, poi c’è il traffico. Non ho osato replicare.
Comunque ho deciso: imparo a cucinare.
Per fortuna c’è internet. Chiedi e ti sarà dato. Raccolgo il coraggio. Scelgo un sugo pancetta e pomodoro (difficoltà: facile).
Compro gli ingredienti. Ho il computer in salotto: leggo la ricetta, memorizzo e vado in cucina. Prendo la padella, verso l’olio.
Houston abbiamo un problema: Il fuoco lo devo accendere adesso o prima aggiungo l’aglio e la cipolla? Torno in soggiorno. Rileggo. Adesso. Il fuoco lo devo accendere adesso. La pancetta quando? Se non ora, quando? Se lo chiedeva anche Primo Levi. Torno in salotto. Quando la cipolla è dorata, ecco quando. Torno in cucina. Mi sembra dorata. Vai di pancetta. La giro, rimane appiccicata nella confezione. La scuoto. La agito. Do dei colpetti sul fondo della scatola. M’impanico. All’improvviso la vigliacca interrompe il suo amplesso con la confezione e si lascia cadere, tutta insieme. Qualche cubetto finisce per caso nella padella, la maggior parte si sparpaglia sui fornelli. Recupero i dadini, bruciandomi le dita. Adesso? Bella domanda. Torno in salotto. Il pomodoro, certo!
Sarà l’età che mi ha rincoglionito o sono portatore di una mutazione che mi fa dimenticare all’istante quello che leggo? Arrivano i ragazzi. Papi che fame! Vi ho preparato il sugo per la pasta, dico tutto fiero. Già, e la pasta? Dettaglio. Non ho messo l’acqua a bollire.
Non è che uno può ricordarsi sempre tutto.
Roberto Di Palma

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