Lidia Ravera, scrive con la consueta sottigliezza, eleganza e partecipazione un testo, che vuole dare una mano alle donne, poi con ironico acume sottolinea “della mia stessa era geologica, ma anche alle altre” insieme ad altre autrici, che collaborano alla collana di romanzi d’amore over 60.

Si tratta di una un’antologia di racconti intitolata “Incontri ravvicinati del Terzo Tempo”, sottotitolo: “Storie d’amore e quarantena”. La raccolta è un vero e proprio regalo, infatti si può scaricare gratuitamente, ma rappresenta sopratttutto un modo di stare insieme.  Le scrittrici e amiche convolte sono: Brunella, Emanuela, Roberta, Elena, Barbara, Grazia. A queste si unisce Paolo, unico scrittore. Un dono da scartare, anche se manca l’elemento primo, la carta, come un regalo. Seppur virtuali i regali vanno sempre ben accolti.

eBook di Lidia Ravera.

Ecco dove poterlo reperire:

Amazon
https://www.amazon.it/dp/B086NZVNF2/
Kobo
https://www.kobo.com/…/ebook/incontri-ravvicinati-del-terzo…
Apple Books (Mac OS, iPhone, iPad)
https://books.apple.com/it/book/id1505828169?l=it&ls=1
Bookrepublic
https://www.bookrepublic.it/…/9788809903142-incontri-ravvi…/

 

Ma sentiamo, leggiamo, cosa scrive Lidia Ravera sul suo profilo Facebook, per introdurci a questo inatteso cadeau:

Mi sveglio piena di energia al mattino, circondata da quell’assoluto pieno di promesse che è il silenzio.
Scrivo tutto il giorno. Nutrita dall’immobilità che costringe a guardarsi dentro.
A ricordare. A inventare.
L’appuntamento con il telegiornale non fa bene. Mi commuovo di tutto: i giornalisti costretti a ripetere le stesse formule, i virologi e gli infettivologi, tutte teste da laboratorio, costretti a vaticinare e a informare e a spiegare.

Ma soprattutto a vaticinare, manco avessero la sfera di cristallo. Mi commuovo della solitudine dei malati e dei malati di solitudine, quelli che proprio non lo sopportano di non vedere gente e che mordono il freno ad ogni protrarsi della quarantena. Mi commuovo delle strade vuote, in quelle riprese video da distopia, da catastrofico. Mi commuovo perfino dei politici, perchè li vedo alle prese con qualcosa che è difficile interpretare con le solite vecchie categorie (maggioranza/ opposizione, proposta/emendamento, mediazione/ ostruzione), li vedo alle prese con qualcosa che è impossibile usare per vincere o intrecciare alleanze, li vedo costretti a prendersi responsabilità, a capire, analizzare, risolvere.

Costretti alla funzione di Guida di tutti noi, una faccenda seria, una forma di saggezza superiore che non si improvvisa. Mi commuovo perchè ho capito che non vorrei essere al loro posto. Spengo la televisione dopo il telegiornale. Recupero il buon umore pensando che sono chiusa in casa quasi da un mese. Che non ho infettato e non sono stata infettata.
Che ho obbedito. Con rigore. Come tutti.

Mi chiedo: che cosa ci manca davvero? Alcune occasioni per esercitare il nostro diritto alla vanità: vestirsi, pettinarsi e truccarsi per gli altri, che ti guardano ti giudicano ti trovano bene. Dobbiamo imparare a cambiarci per la cena anche quando ceniamo da sole o con il nostro compagno di secoli? Con i figli? Con la nonna? Imparare a tenere una piccola porta aperta alle fantasie di seduzione? Ecco, sì, questo si può fare”.

 

Lidia Ravera, torinese, è giornalista, scrittrice e sceneggiatrice per il cinema.

eBook di Lidia Ravera.

Lidia Ravera

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