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Handlle with care è il titolo del nuovo progetto espositivo dei Masbedoduo artistico composto da Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni –  recentemente inaugurato presso la Citroniera della Reggia di Venaria e presso il laboratorio di restauro del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che per la prima volta apre al pubblico. 
La mostra, a cura di Paola Nicolin – direttrice di the classroom, centro d’arte ed educazione culturale, nato a Milano nell’aprile di quest’anno – è l’esito virtuoso di una ricerca contemporanea dedicata alla fragilità dell’arte ad alla sua tutela, che gli artisti avevano già avviato l’estate scorsa con la presentazione del video Fragile presso la Galleria Sabauda di Torino.
Il percorso espositivo a Venaria, visitabile fino al 15 gennaio 2017, si articola in due momenti distinti nell’ambito di un’indagine più ampia ed inclusiva sulla cura dell’immagine: il laboratorio di restauro, luogo intimo e silenzioso adatto alla ricerca scientifica e la Citroniera luogo maestoso, dove l’opera finita si esplicita in tutta la sua potenza. 
Ad accogliere il visitatore nel laboratorio di restauro è un tavolo su cui sono presentati innumerevoli oggetti di proprietà dei Masbedo, “indizi” del loro processo creativo che gli stessi artisti hanno voluto trasferire dal proprio studio e svelare al pubblico. Si prosegue con alcune tracce delle azioni performative, dedicate alla costruzione dell’immagine, che gli artisti hanno realizzato a Firenze, presso la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio (tra il 22 e il 24 ottobre scorsi) nell’ambito della prima sezione del progetto Handle with care. 
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Questo è anche il titolo del video multicanale, esposto – con un’installazione a sei schermi – nella parte centrale della Citroniera e girato all’interno dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, entrambi considerati dai Masbedo luoghi d’elezione per l’analisi sull’immagine artistica e sulla sua tutela.
Nel video gestualità ripetute, suoni di strumenti del mestiere e focus incalzanti sugli sguardi dei restauratori concorrono a coinvolgere il visitatore nel ritmo compulsivo e vorticoso della produzione e conservazione dell’opera d’arte.
Accompagnano Handle with care, 2016 altri due lavori inediti, che si ispirano al concetto di presenza e assenza dell’artista come creatore di opere e azioni: BB-547-CJ, 2016 e 30 luglio 2007, 2016.
All’ingresso della Citroniera BB-547-CJ, 2016, una video installazione dedicata a Gino De Dominicis, comprende un video monocanale con audio ed una Mini Cooper nera, appartenuta all’artista. 
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Nel video in una strada di campagna l’auto sfreccia lasciando dietro di sé solo una nube bianca di polvere per poi scomparire e far tornare la quiete della natura. Si evidenzia così il tema dell’invisibilità caro all’artista. De Dominicis fece della riservatezza, dell’isolamento e del mistero sulla propria persona un tratto distintivo della sua poetica. Egli contemplava la creazione artistica come pratica anti-entropica, capace di arrestare l’irreversibilità del tempo e i Masbedo hanno voluto rendergli omaggio.
Al fondo del percorso espositivo gli artisti hanno pensato di allestire 30 luglio 2007, 2016, una piccola proiezione in 16 mm, in cui sono assemblate, con una significativa dilatazione temporale, l’ultima inquadratura del film di Ingmar Bergman Monica e il desiderio (la prima donna che guarda verso la telecamera nella storia del cinema) e la scena finale dell’esplosione di Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni. Il dialogo tra due immagini, così diverse, ben restituisce, in una soluzione intimista, il concetto di alterità e confronto tra le parti, che svela il metodo di lavoro dei Masbedo. Il titolo della proiezione si riferisce alla data di morte di entrambi i registi, Bergman e Antonioni, la cui produzione cinematografica è stata particolarmente significativa nel percorso formativo del duo artistico.
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Come scrive Paola Nicolin nella pubblicazione che accompagna la mostra: “Nel lavoro di Nicolò e Jacopo si hanno tra le mani tre ingredienti: tecnica, pensiero e immagine. Con queste cose si fa l’opera, tra materialità e immaterialità. La tecnica non è una sola e non è neanche solo una tecnica, ma si carica di significato e della relazione tra opera e comportamento […] La relazione tra conservazione e arte contemporanea è qualcosa di diverso di un aggiornamento sui materiali: è la capacità di partire dalla materialità per costruirvi in termini dialettici significati, identità, immaginari.”
Con il progetto Handle with care i Masbedo, hanno valorizzato l’importanza semantica dell’opera, il rapporto con la sua produzione e la visione conservativa della pratica di restauro a cui l’opera viene sottoposta.
Le riflessioni sull’intero processo di creazione, conoscenza e fruizione nell’arte saranno al centro di un seminario internazionale, in programma dal 13 al 15 gennaio 2017, organizzato da the classroom in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Sarà un’occasione di confronto (a ingresso libero) tra artisti, collezionisti, curatori e conservatori sul tema della cura dell’arte.

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www.lavenariareale.it
www.centrorestaurovenaria.it

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