Era l’inizio di novembre del 2018 e 40 gallerie d’arte contemporanea avevano trovato sede provvisoria per la manifestazione The Others nelle sale dell’ex ospedale Maria Adelaide. Quella è stata l’ultima volta in cui i cittadini ci sono entrati.

Poi mai più. Un lunghissimo periodo di parte senz’arte e un lento abbandono.

L’ospedale venne costruito, su progetto degli ingegneri Angelo Tonso, lo stesso che tre anni più tardi progetterà anche l’Ospedale infantile Regina Margherita e Alfredo Albert, con la denominazione di Istituto per rachitici.

Il destino di un ospedale. Il Maria Adelaide diverrà uno studentato.

Inaugurato il 10 giugno 1887 era composto di tre corpi di fabbrica, riuniti fra di loro da passaggi coperti e comunicanti in un ampio giardino interno. I tre corpi comprendevano la palazzina delle infermiere, con la sala operatoria, gli ambulatori per le visite e le medicazioni e quattro camere di degenza con un totale di 28 posti letto, e l’edificio delle scuole con annesso un vasto salone per la ginnastica ed un padiglione per la ricreazione. Ambienti pensati per essere non solo funzionali, ma anche curati esteticamente, vi erano opere el pittore Placido Mossello e di Bassolino. Nel 1895 fu intitolato alla regina Maria Adelaide, morta nel 1855.

Ora la REAM Sgr, attraverso il Fondo Cervino è proprietaria dell’immobile.
Si chiude così la vendita dell’immobile da parte di Città della Salute al prezzo di 6 milioni di euro, non propriamente un importo monstre, anzi.

La Ream  Sgr.ha deciso quale esito avrà l’operazione immobiliare e la destinazione dell’ex ospedale per una superficie complessiva, tra aree coperte e scoperte, di oltre 25mila mq. Ossia circa 240 euro al mq.

Il futuro dello stabile prevede la completa ristrutturazione e riqualificazione e la riconversione in uno studentato di circa 400 posti letto, con locali per ristorazione, aule studio e sale ricreative, di cui la metà convenzionati con il Comune di Torino, e alcuni riservati a studenti con disabilità fisico-motoria.

Parte dell’immobile, inoltre, dovrebbe essere destinato ad una struttura sanitaria a servizio della cittadinanza.

L’operazione ha l’obiettivo di riqualificare l’area urbana e, in sinergia con il vicino campus universitario Einaudi, andrà ad aumentare l’offerta di servizi per la popolazione universitaria della città. I posti letto riservati consentiranno agli studenti con disabilità di vivere il percorso di studi in modo maggiormente inclusivo, grazie anche all’assistenza di operatori specializzati e alla possibilità di utilizzare alcuni spazi dello studentato per le attività di riabilitazione. Gli interventi di riqualificazione dureranno circa due anni e prevedono di avere la struttura operativa nel 2026.

Un tassello importante per la riqualificazione del quartiere e chissà se il nuovo corso dell’ex ospedale e le sue rinnovate funzioni saranno occasione per ospitare opere d’arte originali alle pareti e magari qualche scultura in giardino.

Pier Sorel