Non proprio delle teste di legno i piemontesi, infatti il Piemonte esporta nel settore Mobile il 40% della sua produzione; dal 2009 a oggi le sue esportazioni sono cresciute del 51% e le importazioni hanno subito solo una lieve flessione (-7%). Le destinazioni principali sono: Francia (36% del totale esportato) poi Svizzera e Spagna. Le importazioni maggiori invece arrivano dalla Cina (18%)e dalla Germania (14%).

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Emanuele Orsini

I principali Paesi dai quali il Piemonte importa le materie prime sono Austria (23%), Francia (16%) e Germania (9%). Le esportazioni del Legno invece sono dirette in Francia (con una quota del 14%), Germania e Svizzera.
La provincia di Torino è la più rappresentativa per la filiera Legno Mobile: al primo posto in entrambi i settori per numero di imprese, numero di addetti e fatturato prodotto. Qui sono concentrate le principali società di capitale, diversamente dal resto della regione dove invece prevalgono le piccole realtà di tipo artigiano.

“La filiera del legno arredo sfiora i 41 miliardi di euro di fatturato, facendo registrare significativi segnali di presa. Vogliamo continuare a crescere e possiamo essere più forti solo facendo sistema, con l’obiettivo di recuperare le quote di mercato erose dalla crisi e accrescere la presenza sui mercati internazionali. Vicinanza, ascolto, dialogo sono le priorità che contraddistingueranno il percorso di questa presidenza, incontrando le imprese sul territorio per raccogliere bisogni e lavorare insieme per dare risposte”, questo il commento del presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini. Dal 15 febbraio 2017 in carica di Presidente di FederlegnoArredo.
In Piemonte hanno sede il 7% delle imprese della filiera Legno-Mobile italiana che corrispondono al 10% delle imprese manifatturiere piemontesi, ma pesano “solo” l’1% del totale manifatturiero della regione dove la produzione di gran lunga prevalente è l’automotive con la prima azienda nazionale e il suo distretto.
Nella Filiera è di rilievo il distretto delle “rubinetterie” piemontesi che portano la regione al secondo posto, dopo la Lombardia, nella produzione del settore Arredobagno con il 28% della produzione nazionale. Novara è la prima provincia italiana per il settore Arredobagno proprio per la presenza dei principali produttori di articoli per la rubinetteria e per il bagno con un fatturato che copre da solo il 19% della produzione del settore Arredobagno (oltre 445 milioni di €) con 50 società attive nel comparto. Tuttavia, il Piemonte gioca un ruolo importante nella filiera soprattutto nel Legno che rappresenta il 70% del fatturato, degli addetti e delle imprese (è la quarta regione) sul totale mentre al Mobile resta il 30% residuo.
Una caratteristica specifica è la quota di imprese artigiane che è addirittura superiore alla media nazionale raggiungendo il 90% del totale e assorbendo il 60% degli addetti. La produzione invece resta sempre concentrata prevalentemente società di capitali (76% del totale) con un fatturato medio superiore alla media italiana. La relazione con i mercati esteri della filiera Legno Mobile del Piemonte è in continua crescita con un saldo commerciale positivo, seppure modesto in relazione alle prime regioni, pari a circa 71 milioni €.
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Il Presidente Emanuele Orsini ha esposto i punti chiave del suo programma:
Ambiente, energia e lavoro Sono tre aree strategiche per le nostre Imprese e per lo sviluppo del Paese; la Federazione continuerà a rafforzare il dialogo con le istituzioni e a essere presente ai tavoli del Governo e nel rapporto con le parti sociali in modo stabile e permanente. Il Bonus Mobili ha ridato fiato al mercato domestico, e la nuova presidenza insisterà in questa direzione perché le misure di sostegno si sono rivelate a costo zero e a vantaggio di tutti.
Conoscenza, Ricerca e Tecnologia per creare imprese innovative e competitive Abbiamo un patrimonio di conoscenze e competenze su materiali, tecnologie e automatizzazione che va messo a sistema e a frutto per le nostre imprese, sia sul mercato nazionale sia sui mercati esteri. Aiuteremo come Federazione le imprese ad aggiornarsi e formarsi verso l’industria 4.0  per stare al passo con i tempi, rispondere e anche anticipare le esigenze del mercato. Formazione specialistica, rapporti con Università e Centri di ricerca, accordi con altri settori industriali, a partire da quelli delle nuove tecnologie saranno al centro delle strategie di sviluppo. FederlegnoArredo, dovrà collaborare e coordinare l’azione dei principali centri di R&D di settore esistenti, ugualmente coltiverà e amplierà i rapporti con le Università: la collaborazione con il Politecnico di Milano e con l’Università di Trento sono modelli intrapresi da replicare a livello di Federazione e di singole associazioni.
I giovani per lo sviluppo e la continuità del settore. Il nostro obiettivo è poter disporre di più Poli Formativi del LegnoArredo, uno per ogni distretto importante del Legno e dell’Arredo. Quello di Lentate sul Seveso in Brianza è un modello che fungerà da base operativa, da sede principale per l’attivazione di tutti gli altri. Abbiamo giovani che desiderano costruirsi un futuro e avere delle opportunità. Abbiamo fondi strutturali europei, abbiamo risorse interne per la formazione e un patrimonio di conoscenze e di cultura unico su cui lavorare.
Lavoro e Politica industriale. FederlegnoArredo ha storicamente goduto di buone relazioni con le OOSS, le organizzazioni sindacali, è intenzione di questa presidenza proseguire su questa strada, tenendo però sempre ben presente quali siano le necessità delle aziende del comparto. Il contratto deve essere uno strumento da utilizzare, chiaro nei suoi contenuti, senza possibilità di interpretazioni e capace di dare certezze alle parti in causa, azienda e lavoratore. Importante è la contrattazione aziendale che deve, in via prioritaria, definire i premi di risultato ma anche poter, senza ‘svuotare’ il livello nazionale, allargare l’utilizzo di alcuni istituti necessari per l’organizzazione e la flessibilità del lavoro.

Internazionalizzazione. Continueremo nelle azioni promozionali verso i mercati esteri: oltre a Cina, Russia e Nord America, le aree emergenti andranno raggiunte con missioni specifiche, Paese per Paese: Iran, Paesi della Confederazione Russa, Paesi Arabi, Nord e Sud Africa.

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