Il 25 febbraio del 2019 intervistammo nel suo studio l’avvocato Bruno Segre, allora aveva solo cento anni, oggi cento uno. Nel 1949 fondò il giornale L’Incontro e da allora non ha smesso di essere al centro di battaglie civili e sociali.

La querelle des Anciens et des Modernes

Bruno Segre

Fortunatamente, contraddicendo Gabriel García Márquez, i suoi cento anni non sono stati di solitudine, anzi. Proprio oggi che il suo giornale, ora ceduto ad altra proprietà e transitato dalla carta al web, si ritrova al centro di una causa giudiziaria, Bruno Segre e i giornalisti de L’Incontro non sono soli. Le manifestazioni di vicinanza e di solidarietà per la libertà di stampa sono arrivate da più parti, non tutte quelle che speravano, ma sono tempi di incerta chiarezza anche sulle libertà prime di una democrazia.

Venendo ai fatti. La testata ha subito una azione giudiziaria avviata da Davide Casaleggio, dopo la pubblicazione di un articolo scritto dall’avv. Riccardo Rossotto intitolato “Rousseau, oblio su una distorsione paradossale della democrazia” in cui si analizzava con puntiglio la piattaforma digitale Rousseau e il ruolo di Casaleggio.

L’anomalia che emerge è inerente al peso di una testata online attiva da poco tempo che si trova a fronteggiare una corazzata come la Casaleggio e Associati. 

Impossibile non raffigurarsi l’antica storia biblica tra Davide e Golia.  Anche se L’Incontro non è un giovane pastorello armato di fionda e Casaleggio per quanto un gigante della comunicazione, non lo è dei Filistei.

Soprattutto nessuno immaginava che gli articoli venissero letti in così alto loco; più probabilmente sofisticati algoritmi setacciano in ogni dove informazioni legati alla piattaforma Rousseau e ne danno conto. Chissà cosa avrebbe pensato il povero Jean Jacques così dedito a cercare di mettere in luce le ipocrisie del suo tempo nel sapere a cosa è legato oggi il suo nome.

E’ notizia di ieri, 15 gennaio, del fallito tentativo di mediazione tra le parti svoltosi in uno studio torinese in Piazza Solferino dove hanno presenziato, a sostegno della testata amici, giornalisti e alcuni rappresentanti dei Radicali.

Ora la decisione è nelle mani della Casaleggio, dovrà decidere se rinunciare all’azione o proseguire con la citazione in giudizio. Ovviamente il partigiano Segre era presente alla mediazione, con lo stesso piglio e la combattività di sempre.

La querelle des Anciens et des Modernes

Per chi non lo ricordasse, egli fu allievo di Luigi Einaudi, vittima delle leggi razziali, partigiano di Giustizia e Libertà. Avvocato, nel 1949 difese il primo obiettore di coscienza in Italia Pietro Pinna, e poi numerosi altri fino alla legge del 1972. Fu altresì in prima linea con Pannella nella battaglia per il divorzio.

Sulla vicenda GazzettaTorino ha raccolto una dichiarazione della Consigliera Comunale di Torino del Partito Democratico Chiara Foglietta.

La querelle des Anciens et des Modernes

Chiara Foglietta

La libertà di stampa è diventata ostaggio di una srl ed è una cosa molto grave. In queste settimane sui giornali è apparsa un’assurda polemica da parte della Casaleggio e associati su un articolo scritto da Riccardo Rossotto e pubblicato il 26 novembre sul giornale L’incontro.

In quel pezzo si sottolineava come il ruolo della piattaforma digitale Rousseau dovrebbe costituire in un paese di diritto una priorità. L’avvocato pone il tema di come questo strumento possa impattare sulla stessa saldezza delle nostre democrazie. Un tema fondamentale, a mio avviso. 

Troppo per la Casaleggio e associati che ha così deciso di sporgere causa contro  L’Incontro – storica testata fondata da Bruno Segre e ha costretto un uomo di oltre 100 anni a doversi difendere in tribunale sulla libertà di poter porre questioni relative alla salvaguardia della democrazia.

In questo difficile momento storico vediamo divenire prioritario mettere il bavaglio a una voce importante del nostro Paese. In Un mondo in cui le nuove forme di fascismo si stanno facendo sempre più forti, è dovere di chi fa della libertà, del rispetto istituzionale e del rigore dire chiaramente da che parte stare. Io sono al fianco di chi continua a mantenere alto il diritto alla libertà di stampa, quale fondamento e garanzia di ogni ordine democratico.

Al fianco di Bruno Segre, Riccardo Rossotto e tutto il giornale. E il movimento 5 stelle?”

 

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