Saranno tre giorni di intenso, pubblico e proficuo lavoro quello che l’artista Saropuma eseguirà nelle sale della Galleria d’Arte Coen di Torino. Un vero e proprio live painting, ossia artista chino all’opera, pennelli, colori, idee, tele per un esercizio senza rete di protezione, un salire sul ring senza conoscere l’avversario, quello più pericoloso in assoluto: la propria creatività.
Così Martedì 9, mercoledì 10 e giovedì 11 settembre dalle 18.00 alle 20.00 la Galleria Coen sì presterà a divenire, per un tempo limitato l’atelier di Saropuma, permettendo al pubblico di osservare come nasce, cresce e si concretizza un lavoro su tela; particolare e intima condizione che un artista è solito realizzare nel proprio spazio privato.
Una sessione off studio, in cui è possibile osservare il pittore dipingere dal vivo, per offrire l’opportunità di cogliere la delicata fase di continuità tra un’opera conclusa e gli stadi che la precedono: preparazione delle tele, uso dei colori, il gesto, il tocco, l’autocritica. Un’idea spiazzante della curatrice Patizia Miotto che prova a scostare il velo di Maya, legato alla pittura.
Arthur Schopenhauer, coniatore di questa famosa espressione, che probabilmente dedusse dalla parola sànscrita māyā  la usò per indicare il senso illusorio della realtà anche se, ad essere pistini, etimologicamente significa arte, magia, illusione. Dunque qualcosa che viene prodotto in modo prodigioso, o mediante un procedimento artistico o addirittura magico, qualcosa che sfugge, capace di mantenere velato in sé una natura essenzialmente apparente, immaginaria, illusoria.
Se si è curiosi di scostare impunemente il velo e guardare oltre, questa è l’occasione giusta.

 
 

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