Pier Leone Ghezzi_ Antonio Vivaldi

È on line il Bando per borse di alti studi 2017 promosso dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo, l’ente strumentale della Compagnia di San Paolo di Torino che ne conserva e valorizza l’Archivio Storico, giunto alla sua quinta edizione.
Il bando, la cui data di scadenza è il 16 luglio 2017, offre la possibilità di cinque borse di alti studi sull’Età e la Cultura del Barocco da 23.000 euro ciascuna.
Il Programma di studi sull’Età e la Cultura del Barocco si propone di promuovere la ricerca e potenziare le possibilità da parte di giovani studiosi di titoli utili per l’accesso ai canali professionali delle istituzioni accademiche e culturali. In tale prospettiva la Fondazione ha realizzato dal 2013 al 2016 un bando per borse di studio e ricerca sulla cultura del Barocco, rivolto a giovani studiosi italiani e stranieri sotto i 35 anni. Incontriamo la Dottoressa Elisabetta Ballaira, Responsabile Culturale della Fondazione, che ci illustra il bando 2017.
Dottoressa Ballaira, qual è il tema di quest’anno?
Un tema particolarmente suggestivo, Ritratti Barocchi, tema che può essere affrontato sotto diversi angolazioni. Questa è una peculiarità delle borse promosse dalla Fondazione: tutti gli argomenti, anche quelli proposti nelle precedenti edizioni, sono proposti in chiave multidisciplinare. Ci rivogliamo a tutti i ricercatori che si applicano alle humanities, storici, filosofi, storici dell’arte, musicologi, e vorremmo quindi che il ritratto non fosse inteso in senso stretto, pittorico e scultoreo, ma analizzato anche attraverso la letteratura, la museologia, la storia, la politica, la musica… Non a caso abbiamo messo come immagine del bando una caricatura di Vivaldi realizzata da Pier Leone Ghezzi.
Come si legge anche sul sito, il tema del ritratto può essere ulteriormente analizzato secondo diverse declinazioni: formule d’obbligo, fortuna di modelli, affermazione di nuovi orientamenti nella narrazione identitaria e nella cultura di rappresentazione di figure, di luoghi, di contesti. Il progetto di ricerca, inedito e originale, dovrà essere compreso nella cronologia che va dal 1680 al 1750; la trattazione potrà essere diacronica o sincronica a seconda delle esigenze scientifiche poste dalla ricerca stessa. 
A chi si rivolge?
Il bando è indirizzato a giovani ricercatori nati dal 1° gennaio 1982, in possesso di laurea magistrale o di laurea, o titolo equipollente, di vecchio ordinamento conseguita presso Università italiane o di attestati equivalenti conseguiti presso Università straniere. Costituirà titolo preferenziale il possesso di un dottorato di ricerca o di titolo equipollente conseguito presso Università italiane o straniere.  L’obiettivo del bando è di favorire opportunità di futuro inserimento nel mondo del lavoro (non solo Università, ma anche Soprintendenze, Musei, Conservatori, Istituzioni culturali) e di contribuire, con le Istituzioni preposte, alla formazione di operatori culturali sensibili e preparati.
Quali le procedure?
Le candidature possono essere presentate esclusivamente tramite application form sul sito web www.fondazione1563.it.
Gli uffici della Fondazione (tel. 011.4401405, info@fondazione1563.it) sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni o chiarimenti.
Quali sono altre peculiarità della borsa di studio?
I cinque vincitori saranno affiancati per un anno da un tutor incaricato dalla nostra Fondazione, studioso che spesso individuiamo nel panorama internazionale, in modo tale che ci sia una maggiore circolazione di conoscenze. I borsisti avranno inoltre la copertura per le spese di viaggi di studio fino a un massimo di 1.500 euro.
È attivo presso la Fondazione un archivio delle ricerche effettuate grazie alle borse di studio erogate. Alla formazione di tale archivio i borsisti sono invitati partecipare conferendo i testi e materiali di ricerca. Tale archivio sarà conservato presso la Fondazione e sarà reso disponibile agli studiosi interessati.
Quale attività di valorizzazione del progetto di ricerca e al fine di offrire un ulteriore titolo scientifico al borsista, la Fondazione prevede infine due pubblicazioni: gli elaborati finali vengono infatti pubblicati individualmente in forma elettronica nella collana Alti studi sull’Età e la Cultura del Barocco, e ne registriamo la pubblicazione nelle banche dati delle Agenzie ISBN. Parallelamente abbiamo promosso un’edizione collettanea sulle diverse edizioni del bando che preveda la partecipazione di uno storico dell’arte, uno storico dell’architettura, un letterato, un musicologo: un docente guida i borsisti a realizzare un volume che contempla i risultati delle ricerche e li articola in un unico contesto.
Come si legano alla città di Torino contemporanea il Bando e il Programma di studi sull’Età e la Cultura del Barocco?
Noi viviamo in un distretto barocco: Il Barocco ha avuto a Torino una declinazione originale, cui la città e il suo territorio devono una rilevante componente della loro fisionomia. Dedicare un programma di studi e ricerche di eccellenza in questo campo contribuisce a valorizzare il nostro territorio e il nostro patrimonio, continuandone a studiare i nostri migliori esiti nell’architettura, nell’arte e non solo. Essendo aperti a ricercatori italiani e stranieri il bando sta avendo molta risonanza e molte applications arrivano da fuori Europa: siamo molto contenti di contribuire a diffondere la conoscenza e la notorietà di Torino capitale Barocca nel mondo.
Attraverso strumenti come il Programma di studi e la borsa di studio si persegue inoltre la costruzione di un corretto rapporto con il sistema universitario e delle istituzioni culturali, ricercando occasioni collaborative, nel pieno rispetto delle responsabilità di ciascuna entità, al fine di promuovere, nei limiti dell’attività della Fondazione, la crescita qualitativa dell’attività della ricerca.
Paola Stroppiana