Il palazzo Palazzo Renaud di Faliçon, già Turinetti di Pertengo, che si affaccia in piazza San Carlo 156 prenderà una nuova destinazione, diverrà il nuovo museo delle Gallerie d’Italia.

Andando a riscoprirne la storia risulta che fu fatto edificare dal Marchese Giorgio Turinetti di Priero , banchiere di Corte e Presidente delle Finanze del Ducato di Savoia, quindi una propensione per le banche e la finanza la possiede sin dall’origine.  La parte storica di quest’edificio, ampio e di  struttura quadrilatera, si caratterizza per sobrietà, eleganza e linearità ma la vera sorpresa sono i suoi interni ricchi di stucchi, decori ed arredi pregiati. La sua vicenda costruttiva è legata al grande progetto che conferisce, tra Cinque e Seicento, una nuova configurazione urbanistica e architettonica a Torino, divenuta ufficialmente città-capitale dello Stato sabaudo. 

Palazzo Turinetti diverrà il nuovo museo delle Gallerie d’Italia.

 

All’interno un ampio ingresso, detto Sala delle Boiseries , è interamente rivestito da pannelli settecenteschi in rovere provenienti da un castello della Provenza, arricchito da dipinti con paesaggi classicheggianti dell’olandese Isaac de Moucheron (1667-1744) e da quattro rare appliques a ventola di fattura piemontese in rame sbalzato e argentato della prima metà del 1700. Tra le stanze che si affacciano direttamente sull’ingresso vi è la Sala dell’Arazzo, così chiamata per il grande arazzo raffigurante la “Storia di Psiche” prodotto dalla manifattura del Louvre intorno all’anno 1650 su antichi modelli fiamminghi.

L’accesso alle sale di rappresentanza avviene attraverso lo scalone d’onore, opera dell’architetto Giovanni Battista Borra che è dominato dalla statua della Fortezza in abiti guerrieri recante il monogramma di Vittorio Amedeo II, colui che nel 1713 trasformò il Ducato di Savoia in Regno. Alla sommità dello scalone si apre un ampio loggiato e da qui si succedono le varie sale.

Tra queste la Sala degli Specchi, così chiamata per il rivestimento attribuito alla scuola di Benedetto Alfieri (tra gli arredi una scrivania di rappresentanza del XVIII secolo. La Sala del Rapous, che prende il nome dal pittore Michele Antonio Rapous , attivo nel XVIII secolo, alla cui bottega si devono le tre sovrapporte e il quadro “Natura morta di fiori e frutta”. Il cui soffitto della sala proviene dal Palazzo Rasini di Mortigliengo,  poi la Sala del Bronzo Romano, con soffitti interamente affrescati e lampadari in cristallo di rocca, la Sala del Trionfo di Alessandro, dominata da un grande arazzo di Gobelins del XVII secolo raffigurante l’ingresso trionfale di Alessandro Magno a Babilonia.  A queste seguono altre sale di rilievo come il Salotto della Nonna e la Sala Rossa che conserva il soffitto a cassettoni oltre a dipinti originari del 1600.

Palazzo Turinetti diverrà il nuovo museo delle Gallerie d’Italia.

Palazzo Turinetti

 

In questa meraviglia progettata tra il 1637 – 1642 e costruita tra il 1643 – 1644, sede legale di Intesa Sanpaolo dal 1963, verrà ospitato il nuovo museo delle Gallerie d’Italia – Piazza San Carlo a Torino.

Il progetto architettonico, firmato da Michele De Lucchi, prevede una destinazione di 6.000 metri quadri complessivi di cui 3.000 riservati alle attività espositive. Il cantiere sarà avviato nei prossimi mesi e avrà una durata di un paio di anni.

Il nuovo museo sarà dedicato principalmente alla fotografia, un’arte che, coniugando l’elemento creativo con la più avanzata tecnologia, gode dell’interesse pieno del pubblico per la sua capacità di rappresentare la storia le trasformazioni della società.

Sarà uno spazio dove fotografia e video arte potranno esprimere il loro significato oltre il valore estetico, affrontando i temi cruciali della storia e della contemporaneità. Esporrà una selezione di opere dalle collezioni della Banca, tra cui l’Archivio Publifoto, costituito da circa 7 milioni di scatti fotografici su eventi, personalità, luoghi realizzati dall’inizio degli anni Trenta agli anni Novanta del ‘900 e acquisito di recente da Intesa Sanpaolo.

A questo si aggiungerà un’attività di mostre temporanee di grandi fotografi di respiro internazionale in sinergia con le istituzioni culturali italiane e straniere, in primis quelle torinesi come Camera – Centro Italiano per la fotografia di cui Intesa Sanpaolo è Socio fondatore, il mese del Contemporaneo a novembre e i molti eventi che la Banca sostiene in città, tra cui Teatro Regio, Salone del Libro, Torino Film Festival, MITO Settembre Musica, Torino Jazz Festival, Biennale Democrazia, Torinodanza e altri.

L’identità della nuova sede museale sarà quella di costituire un ponte tra passato e futuro.  In questo quadro si inserisce l’apertura del museo di Torino con un progetto permanente di offerta culturale nel cuore di una città con cui Intesa Sanpaolo ha un legame preferenziale.

Sin dalla prima presentazione del Progetto Cultura nel 2011, il presidente Giovanni Bazoli includeva Torino tra i luoghi di riferimento delle Gallerie d’Italia, in un ideale Grand Tour che collegava diverse città italiane. La rete delle Gallerie d’Italia si sviluppa infatti in ambiti locali ma con un evidente significato nazionale. In città italiane sedi della Banca, edifici storici sono stati adibiti a spazi espositivi e culturali, veri e propri musei dove rendere fruibili al pubblico le collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo, riflesso delle atmosfere culturali, delle tradizioni figurative, del gusto che hanno caratterizzato le regioni e i periodi storici di origine delle singole banche confluite per fusione in Intesa Sanpaolo.

Il museo torinese beneficerà dell’esperienza acquisita da Intesa Sanpaolo con i musei dove la Banca espone il proprio ampio patrimonio artistico, che, con 30 mila opere da reperti archeologici all’arte contemporanea, si distingue per ricchezza e varietà. Nel 2019 le tre sedi di Milano, Napoli e Vicenza hanno accolto complessivamente oltre 500 mila visitatori, con un’attività didattica che ha interessato 84 mila bambini e ragazzi e numerose iniziative per i pubblici speciali (persone con disabilità, che vivono in contesti difficili, comunità straniere).

Le Gallerie d’Italia si sono accreditate negli anni come interlocutore affidabile presso i principali musei nazionali e internazionali tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, l’Ermitage di San Pietroburgo, la National Gallery di Londra.

L’Archivio storico – cui appartengono i materiali fotografici dell’Archivio Publifoto – conserva e promuove la conoscenza di documenti importanti per la storia non solo del Gruppo, ma dell’intero Paese. Nel settore dell’editoria e della musica sono realizzate collane dedicate ai beni artistici, ai palazzi storici della Banca, alle collezioni d’arte per i ragazzi e pubblicazioni di carattere storico, economico e documentario, artistico e musicale.

L’Officina delle idee mira ad offrire a giovani, laureati e post-laureati, occasioni formative qualificanti nel mondo dell’arte. Il Progetto Cultura è realizzato dalla Direzione Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo la cui responsabilità è affidata a Michele Coppola.

https://www.gallerieditalia.com/

 

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