Le cascine piemontesi si aprono ai giovani per un’esperienza di vita contadina

Ritorno alla Terra 1 Archivio CISV
 
Ritorno alla Terra 2 Archivio CISVDopo 50 anni di lavoro in Africa e in America Latina sul diritto al cibo e la sovranità alimentare, l’associazione CISV di Torino (www.cisvto.org) ha lanciato in Italia la campagna Siamo tutti nella stessa pentola! per far riflettere sui sistemi di produzione dei nostri alimenti e sull’accesso a un cibo sano e nutriente. Si sono svolti incontri tra contadini-cittadini, attività nelle scuole, momenti conviviali; e sono nate nuove “connessioni” tra i giovani, sempre più attratti dalla campagna, e il mondo rurale. CISV appoggia l’agricoltura contadina perché, attraverso metodi di produzione ecosostenibili e nuove forme di relazione economica con i consumatori, si possono rivitalizzare le relazioni sociali e culturali del proprio territorio nel rispetto dell’ambiente.
E’ partita così Ritorno alla terra: un’iniziativa, realizzata per la prima volta lo scorso novembre, che ha messo insieme sette giovani dai 18 ai 30 anni e tre realtà contadine che li hanno ospitati (gratuitamente) e formati per una settimana.
Le comunità ospiti – la Cascina dei Frutasè a Cumiana (To), la Cascina Barbàn di Val Borbera (Al) e la Cooperativa Terra e Gente di Albugnano (At) – sono state scelte perché gestite da uomini e donne giovani, che producono alimenti nel rispetto della terra e dell’ecosistema. I ragazzi ospitati hanno potuto partecipare ai lavori tipici della stagione: dalla cura del bosco all’attivazione di piccole serre, dalla preparazione di cesti agricoli al supporto in mercatini. Hanno vissuto da vicino uno scampolo di vita contadina lavorando la terra, abitando presso famiglie e comunità, e comunicando ogni sera con l’esterno attraverso i social network per diffondere la loro esperienza. I coltivatori e le loro famiglie li hanno accompagnati in un percorso di conoscenza di ciò che significa una scelta di vita contadina, con le motivazioni, le soddisfazioni ma anche le inevitabili fatiche e difficoltà.
Questa esperienza – che sarà replicata nei prossimi mesi – potrà favorire lo sviluppo di nuovi paradigmi: i giovani contadini sanno infatti conciliare il moderno al tradizionale, le nuove tecnologie di comunicazione alla bassa meccanizzazione, l’arte all’agricoltura naturale. Costruendo reti globali e legami con il territorio, anche se vivono lontano dalla città.
 
Stefania Garini

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