E’ sempre stata relegata a città marginale, dei ”bugia nen”, solo qualche anno fa per via delle Olimpiadi è stata rivalutata dai turisti di tutto il mondo, la si identificava soltanto per due elementi: fiore all’occhiello per l’auto e per due tiri di pallone.
Disamina terminata, nulla più da aggiungere. Dopo secoli questo clichè è stato rimosso ed ecco la riscoperta di questo incantevole capoluogo. E’ vero il tempo è grigio per quasi tutto l’anno ma chi ci vive ormai sa che è una caratteristica peculiare, trovo che sia a misura d’uomo, caotica, il punto giusto, sembra una nobil donna del 700, riservata, seriosa ma nasconde tocchi di eccentricità nel suo stile visibilmente sobrio. Noi, abitanti veniamo additati con i medesimi aggettivi dai forestieri che si recano per passaggio in questa buffa ma elegante cittadina, difficile togliersi di dosso questo appellativo appiccicato con l’attack. Alcuni si ricredono altri no.
I portici appositamente creati furono un’idea strabiliante, apprezzata da tutti i torinesi che godono a pieno di questo acume dell’epoca, abituata a questa comodità, risulta fastidioso quando ci si reca in altre località dove non ne beneficiano.
I vicoli del centro sono la chicca di questa perla che ormai si è risvegliata, botteghe, empori di ogni genere si trovano, circondati dall’arte che si perde nei secoli. Antiche cremerie, bicerin, caffetterie, teatri, salotti letterari, dove sedevano personaggi influenti del tempo che fu. Che dire del museo Egizio, della Mole, del primo Parlamento Italiano e via con l’elenco, resta solo da visitarla per un weekend o qualche giorno in più.
E’ piena di storia per i cultori della materia, e poi anche il cinema si è accorto di noi, diversi film hanno avuto come protagonista questa signora un po’ attempata apparentemente, ma capace di sorprendere quando un obiettivo le si pone davanti. Volti noti del grande schermo sono nati a Torino e ci restano, qualche motivo ci sarà, non credete?
Non ci si innamora subito ma poco alla volta, la si interiorizza e poi ci si lascia condurre bendati, difficile perdersi anche per i più disorientati, è una rete suddivisa in parallele e perpendicolari, per gli amanti delle cartine diventa una sfida intrigante.

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