Quasi mille le denunce di estorsione fatte nelle tre regioni del Nord Ovest, nel 2016 (ultimi dati disponibili). Nel 2010 erano state 566. Da allora sono aumentate di oltre il 71% (due anni fa, per la precisione, sono state 970). Un tasso superiore al 59,7% medio nazionale. 
Usura
L’aumento appare ancora più significativo se si considera che le estorsioni e, soprattutto l’usura, sono reati che le vittime tendono a non denunciare, per paura di gravi e pericolose ritorsioni anche sulla propria persona e sui propri familiari. D’altra parte, le estorsioni e l’usura sono prevalentemente praticate dalle organizzazioni di stampa mafioso che, notoriamente, usano metodi molto “convincenti” per ottenere quello che vogliono e per dimostrare la loro forza.
Non per nulla, le denunce per usura restano limitatissime (mediamente circa 400 all’anno, in tutta l’Italia e una trentina nel Nord Ovest), nonostante la legge che mira ad aiutare le vittime, le quali, però, per ottenere i benifici previstati dalle norme, devono innanzi tutto presentare la denuncia alle forze dell’ordine. Un atto che richiede coraggio.
L’usura è una piaga in fortissima espansione, un po’ in tutto il Paese, a prescindere da quello che dicono le statitistiche, le quali, in questo caso non rispecchiano la situazione reale. L”usurato si vergogna della sua situazione, tende a nascondere il problema persino ai familiari, teme per l’incolumità sua e dei suoi cari e, fra l’altro, spesso è convinto che il suo strozzino sia l’unico in grado di aiutarlo concretamente, dandogli ulteriori soldi, che, comunque, porteranno la vittima alla rovina economica definitiva e, in qualche caso, al peggio.
L’usura è lo stadio finale del sovraindebitamento, cioè della condizione generata dai troppi debiti, diventati perciò insostenibili. Il sovraindebitamento, a volte involontario (per esempio, quando è provocato da forti spese impreviste o dalla perdita del lavoro piuttosto che da costose separazioni), però, è un problema ancora risolvibile, pur comportando l’inaccessibilità a ulteriori prestiti da parte del sistema bancario e finanziario.
Il sovraindebitato, infatti, può essere aiutato dalle fondazioni antiusura, le quali hanno i mezzi e le capacità per evitare alle famiglie di finire nelle grinfie dei “cravattari”, ristrutturando i loro debiti, garantendo un nuovo finanziamento bancario e insegnando l’uso responsabile del denaro.
Tornando ai dati, rielaborati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le denunce di usura nel 2016 sono risultate 21 in Piemonte, sei in Liguria e una in Valle d’Aosta.
Invece, le denunce per estorsione sono state 646 in Piemonte (+ 57,9% rispetto al 2010), 305 in Liguria (+98,1%) e 19 in Valle d’Aosta (+533,3%). Infatti, nel 2010, la regione alpina ne aveva registrate 3, il Piemonte 409 e la Liguria 154.
A livello nazionale, le denunce per estorsione sono passate dalle 5.992 del 2010 (nel Nord Ovest 566) alle 9.568, con un incremento del 59,7%, equivalente a 3.576 unità.
Come sottolineato dalla Cgia, associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre, secondo i dati di Transcrime, centro di ricerca dell’Università Cattolica di Milano, il fatturato complessivo dell’estorsione organizzata oscilla, in Italia, tra i 2,7 e i 7,7 miliardi di euro all’anno.
Courtesy Enordovest.
Rodolfo Bosio
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