Da pochi giorni ha compiuto 23 anni ed è uno dei talenti in erba del calcio italiano, anche se ancora non ha espresso tutto il suo potenziale. Stiamo parlando di Vittorio Parigini, attaccante classe 1996 che ha già dimostrato con la maglia della Nazionale U21 di avere capacità fuori dal comune, anche se le ultime questioni extracalcistiche sembra che non gli facciano molto bene.

Vittorio Parigini

Vittorio Parigini, Ph Matteo Brama

Il provino con il Torino 
Vittorio è un attaccante nato nel 1996 e, fin dai primi tocchi con il pallone, ha messo in mostra doti importanti. Inizia con il club del Pancalieri, una società di dilettanti che si trova proprio vicino a Torino. Dopo qualche anno arriva il provino con il Torino: la segnalazione di Silvano Benedetti è arrivata con i tempi giusti e Parigi entra così a far parte della famiglia granata. Il percorso con le giovanili vede Vittorio spesso schierato da titolare, riuscendo ad attirare su di sé numerosi scout grazie alle ottime prestazioni con gli Allievi Nazionali, prima e della Primavera, poi. Buona parte di questo periodo positivo va sicuramente al mister, Moreno Longo, che non ha timori reverenziali nello schierare Parigini anche contro avversari più grandi ed esperti.
La prima parte della carriera da professionista.
Dopo le ottime prestazioni con la primavera del Torino, per Parigini arriva il momento di spiccare il volo: la carriera da professionista inizia con la Juve Stabia in Serie B, per poi passare al Perugia, dove rimane per due stagioni di fila. Nel corso degli ultimi anni, invece, il suo percorso assomiglia più a quello di una girandola, visto che cambia maglia per tre volte, disputando una stagione a testa con Chievo Verona, Bari e Benevento. Vittorio è cresciuto come punta centrale, ma nel suo percorso di formazione è riuscito a fare numerosi passi in avanti anche come assist-man, abituandosi a giocare da seconda punta oppure dietro a due attaccanti. Per questo motivo, si è trasformato in un giocatore molto polivalente a livello offensivo. Il suo punto di forza è l’accelerazione, ma anche il fatto di potersi disimpegnare senza problemi con entrambi i piedi.
Il Toro e Mazzarri.
Se, come abbiamo detto, con l’Under 21 il percorso fatto da Parigini è stato decisamente importante, con la maglia del Torino ha certamente faticato molto di più. Vittorio, però, ha sempre avuto parole di stima verso mister Mazzarri, dal momento che è stato proprio l’ex allenatore del Napoli a volerlo trattenere nel capoluogo piemontese a tutti i costi. Verso Vittorio, il buon Walter nutre un affetto che si potrebbe quasi definire paterno, mettendo sullo stesso piano anche il ct della Nazionale U21, Gigi Di Biagio. Anche quest’ultimo, infatti, ha sempre creduto nelle qualità di Parigini, anche quando il giovane attaccante faticava a trovare spazio e giocava pochissimo. Se Mazzarri probabilmente si aspetta qualcosa di più da Parigini per concedergli altri scampoli di partita, l’attenzione ora è tutta per la classifica. Infatti il Torino si trova attualmente al nono posto, a quota 45, a sole sei lunghezze rispetto all’ultimo posto utile per il sogno Champions League. Il sesto posto dell’Atalanta, però, che vuol dire preliminari di Europa League, dista solo tre punti. Tutto merito di un’importante serie di risultati consecutivi, quella del Toro di Mazzarri, che rappresenta una buona occasione per gli amanti delle scommesse, già da tempo attenti ai bookmakers come Oddschecker e ai loro bonus.
I sogni di Parigini: in testa solo l’azzurro
Esattamente al pari di tutti gli altri azzurrini che hanno fatto tutta la trafila con le Nazionali giovanili, anche Parigini ha un sogno a tinte azzurre nel cassetto. Ovvero, poter esordire con l’Italia “dei grandi”. È un semplice pensiero, probabilmente sostenuto dal fatto che il nuovo corso di Mancini ha portato una ventata di freschezza, con lo spazio per i giovani che sembra essersi moltiplicato, finalmente. Ed è anche per questo motivo che Parigini mantiene accesa la fiammella della speranza.

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