Voleranno i workshop e i laboratori culturali sotto la capriata dell'Hangar ?

A fidarsi di Wikipedia, l’enciclopedia online, l’hangar viene dato nascente nel 1909 quando Luois Bleriot precipitò su una fattoria della Francia Settentrionale, e dovette ricoverare il suo monoplano nella stalla dell’agricoltore. All’epoca Bleriot era in gara per essere il primo uomo ad attraversare la Manica con un velivolo più pesante dell’aria, così stabilì la sua base nel rifugio inutilizzato. Dopo essere tornato a casa, Bleriot chiamò la REIDsteel, fabbricante del riparo, e ordinò tre “hangar” per uso personale.
Per i torinesi del presente l’Hangar è un progetto voluto dall’Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte.
Una prima fase dell’iniziativa prevede, tra ottobre e dicembre 2014, un calendario di laboratori curati da una rete di partner culturali, quali il Circolo dei Lettori, Fondazione Fitzcarraldo, Associazione Piùconzero, Scuola Holden e Talent Garden.
L’assessore Parigi presenta così l’idea: “Hangar è un progetto a cui lavoro da molto, anche gli operatori della cultura devono iniziare a pensare in modo imprenditoriale. Ragionare in questo modo ci renderà più forti. Cos’ è Hangar? Un esperimento che proviamo a fare, un laboratorio permanente a disposizione di chi lavora nella cultura. Solo dall’allenza tra regia pubblica e impresa privata può nascere uno sviluppo in questo settore”
I laboratori si differenziano per tre aree di competenza: postura-cultura umana, per sviluppare attitudini psicologiche e caratteriali attraverso il confronto con se stessi e con l’ambiente circostante; esperienze-cultura sociale, per approfondire il networking personale, attraverso il confronto con professionisti ed imprenditori; tecniche-cultura organizzativa, per aumentare capacità progettuali attraverso strumenti ed attività pratiche.
Nel 2013 sono circa 32mila le imprese attive registrate nei diversi comparti della produzione culturale in Piemonte (industrie creative, industrie culturali, musei e beni culturali, performing arts), che rappresenta il 7,2% delle realtà operanti nel settore in Italia. Le imprese piemontesi hanno prodotto nell’anno di riferimento, un valore aggiunto pari a 6,3 miliardi di euro, rappresentando quandi il 6% dell’economia regionale totale, e hanno dato occupazione a circa 120mila addetti.
Dalle prime informazioni raccolte da GazzettaTorino la partecipazione e la curiosità è notevole, hangar rievoca la milanese Bicocca, ma insinua il sospetto che la scelta del nome Hangar, la sua funzione, sia di dubbio auspicio perché sotto la capriata dell’hangar, in genere non si vola, si rimane drammaticamente a terra. Inoltre trasformare gli operatori culturali in business man sarà davvero la scelta vincente. Perché a guardare come è messa l’imprenditoria italiana tremano i polsi.